Padova, la rabbia dei parrucchieri: «Stop agli abusivi che girano per la case»

La protesta parte dal coiffeur Ganeo di Cittadella: noi regolari ancora chiusi mentre gli abusivi fanno affari. Il sindaco avvisa la Guardia di Finanza

PADOVA. I parrucchieri devono lasciare i saloni chiusi per le misure di contrasto al Covid-19, ma gli abusivi continuano a fare messe in piega, e così chi rispetta la legge sbotta.

Il parrucchiere cittadellese Giancarlo Ganeo denuncia la piaga dell’abusivismo sui social appellandosi al sindaco di Cittadella, Luca Pierobon. E il primo cittadino ha avvisato la Guardia di Finanza. L’appello di Ganeo: «Sindaco, intervenga contro i parrucchieri abusivi che stanno girando per le case, o che ricevono persone a domicilio. Violano le regole due volte: una volta incassando denaro impropriamente, una seconda volta rischiando di diffondere il coronavirus». Il peso della situazione: «Gli artigiani sono cuore vivo e pulsante di questa comunità, oggi sono chiusi e frustrati perché non possono lavorare, né essere vicini alla propria clientela. Lasciare soli questi artigiani e per di più permettere a chi non rispetta le regole di farsi beffe di chi paga le tasse, dà lavoro e rispetta il prossimo, è un crimine».

La situazione di crisi sta esasperando gli animi di chi sente «messo in ginocchio» e «comincia a chiedersi se abbia davvero senso rispettare le regole in un paese in cui, troppo spesso, se la passa meglio chi non lo fa». Pierobon ha ben presente il fenomeno: «Due settimane fa una parrucchiera mi aveva segnalato il problema e mi sono attivato, chiedendo una azione comune alle associazioni di categoria, è necessario trovare queste persone, il rischio è che o il cliente ci avvisa o non lo farà mai nessuno, senza interventi precisi e puntuali si fa fatica».

Nella partita verranno coinvolte le Fiamme Gialle: «Alla Guardia di Finanza ho segnalato l’urgenza dei controlli, siamo di fronte a delinquenti che sfruttano le difficoltà e vanno contro la legge. La situazione è molto grave, io mi auguro che queste persone capiscano che fanno del male ai parrucchieri e a tutte le persone che danno dei servizi, penso anche agli estetisti, prendano coscienza che è tempo di fermarsi, noi faremo di tutto per trovarlo». Il sindaco sottolinea che «è ora di finirla con un mondo in cui prevalgono i furbi, in cui chi rispetta la legge è un “mona” e chi non la rispetta è un furbo. Non si tratta di furbizia, è un’altra la definizione da dare a queste persone». Pierobon è preoccupato del lockdown per tante attività fino al primo giugno: «Ho scritto sia a Massimo Bitonci che al sindaco di Treviso Mario Conte per l’Anci: facciano di tutto per anticipare le aperture in massima sicurezza, alcune categorie sono in grave sofferenza».

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