Padova, la stazione si svuota. Bar e negozi chiusi ed è rimasta una sola edicola
Il segno della crisi del commercio. Due punti ristoro non alzano le serrande dalla primavera. Il giornalaio Russo: «Affitti troppo alti già prima del Covid»

TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - NEGOZI STAZIONE
PADOVA. Stazione di Padova Centrale: siamo tornati all’anno zero. Edicole che chiudono. Negozi con le serrande abbassate dalla primavera scorsa. La nuova galleria commerciale, già realizzata sul lato est, che non fa gola ai commercianti e, quindi, è rimasta incompiuta.
Raffica di chiusure

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Tra i locali pubblici è aperto solo il Bricco Cafè. Gli altri due bar, ossia Rustichelli & Mangione ed il Natoo (che fanno sempre parte del gruppo francese Lagardère) sono ancora chiusi da marzo. Si fa prima ad elencare quelli che sono rimasti aperti. Cioè il Despar, Tiger, Accesorize, la Parafarmacia, i panzerotti di Da Prette (che però apre ad intermittenza) la libreria Mondadori, Calzedonia, la tabaccheria. Anche l’info- point per i turisti sul lato ovest è aperto solo sabato e domenica dalle 9 alle 14, ma ieri era chiuso.
Resta una sola edicola
La situazione delle edicole merita un discorso a parte. Da una settimana ha abbassato le serrande per sempre l’edicola Via Vai, gestita da circa trent’anni dalla popolarissima Franca Basso. Sugli spazi lasciati vuoti non riaprirà un altro giornalaio, ma i locali saranno occupati dall’attuale tabaccheria.

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Da oggi, poi, non ci sarà più neanche l’edicola-punto di ristoro Relay, dove lavoravano quattro ragazze e che fa parte sempre della società Lagardère. In pratica resta aperta solo quella che si trova a ridosso del binario uno, davanti alle scale che portano al sottopassaggio per i binari e per l’Arcella ed è gestita dal foggiano Giovanni Russo.
«Ho provato a prendere anche l’ex edicola di Franca Basso, ma il prezzo era troppo alto – spiega Russo – Se all’interno della stazione tante attività commerciali hanno chiuso i battenti già prima del Covid, è perché i prezzi degli affitti sono esagerati. Sin dagli anni della gestione precedente, che era nelle mani di Cento Stazioni. Ed anche oggi dopo l’arrivo del gruppo francese Altarea-Cogedim.
Migliaia di viaggiatori
Eppure gli spazi commerciali della stazione di Padova dovrebbero essere appetibili anche perché il movimento dei viaggiatori al suo interno è il più importante del Veneto. Per non parlare, infine, anche dei tanti padovani, provenienti a piedi dall’Arcella, che vi transitano per andare verso il centro. «Nelle ultime settimane è calata anche la presenza del personale di Trenitalia e di Italo. Ad esempio, ieri mattina, alla biglietteria di TrenItalia erano aperti solo due sportelli su sei. Personale ridotto all’osso anche perché passano per Padova 17 Frecce in meno rispetto a prima, sulle direttive per Roma Napoli e per Brescia-Milano-Torino. Ultima brutta notizia. Dai prossimi giorni la Frecciargento delle 12.56 diretta a Reggio di Calabria farà capolinea a Roma Termini. —
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