Padova. La visita agli occhi per una bimba down? A marzo 2012

Costretta alla lunga attesa una bimba di 3 anni. I genitori, rodigini, hanno protestato con l'azienda ospedaliera
Uno scorcio dell’ospedale
Uno scorcio dell’ospedale
PADOVA. Che i tempi della sanità pubblica siano lunghi, è cosa purtroppo nota. Ma aspettare quasi 14 mesi per una visita oculistica in regime di convenzione (ovvero pagando il ticket), è davvero troppo. Almeno in un paese che si reputi civile.

La paziente è una bimba down di tre anni: da qualche tempo i genitori hanno notato che la piccola ha problemi alla vista. Così ieri mattina, tra le mani l'impegnativa del pediatra, i genitori hanno contattato il Cup (Centro unico prenotazioni) dell'Azienda ospedaliera per fissare una visita presso l'oculistica pediatrica. Una visita non privata ma in regime di convenzione con il pagamento del ticket. E sorpreso dal tempo d'attesa, ammettono, e stato pure l'operatore al telefono: numero prenotazione 2011197384, appuntamento fissato per il 19 marzo 2012 ore 10.35.


Scandalizzato il papà, Moreno Ferrari, di Badia Polesine nel Rodigino, responsabile del Centro dei diritti del malato dell'ospedale di Rovigo: «Faccio un appello all'autorità giudiziaria e ai carabinieri del Nas affinché facciano chiarezza. Io mi ero già messo con il cuore in pace convinto di dover attendere settimane, forse un mese o più. La visita, invece, è stata prenotata per il marzo 2012: tra più di un anno. C'è qualcosa che non quadra, mi vien da pensare che qualcuno ci marcia... Non è possibile che accada questo in un ospedale come Padova con una clinica universitaria». E rileva: «Io non voglio, e non ho mai chiesto, trattamenti preferenziali. Tuttavia pretendo tempi ragionevoli per qualsiasi utente. Sappiamo tutti che una visita privata viene fissata di lì a qualche giorno. E se una famiglia ha difficoltà economiche, che fa?».


Nessun dubbio sull'alta professionalità della nostra sanità. Moreno Ferrari, però, sottolinea: «Una buona torta deve essere fatta di ottimi ingredienti e deve avere i giusti tempi di cottura. E allora, non mi serve a nulla il bravo medico tra un anno se, nel frattempo, ho un problema alla salute e un'organizzazione sanitaria da terzo mondo... Purtroppo due sono le alternative: o c'è un'incapacità organizzativa, oppure, semplicemente, non si vuol far funzionare la sanità pubblica costringendo la gente a pagarsi le visite private. Ecco perché intendo inviare un esposto in procura».


Contattato al telefono ieri pomeriggio, non si sottrae a un tentativo di spiegazione il direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera, il dottor Giampietro Rupolo: «Il signore ha tutta la mia comprensione e lo capisco. Anche se al momento non sono in grado di svolgere verifiche sulla prenotazione, posso dire che trattandosi di una visita per problemi di vista, nell'ambulatorio generale della Clinica pediatria confluiscono richieste da tutto il Veneto e non solo. E, purtroppo, il tempo medio di attesa è un anno. Se ci fosse una patologia in atto, l'impegnativa dovrebbe indicarlo: in quel caso esistono "liste protette" per i pazienti con malattie che meritano di essere rilevate più velocemente: il tempo medio di attesa è di 5 mesi. Ogni volta che un utente si rivolge al Cup, peraltro, l'operatore dovrebbe essere tenuto a informare che nel territorio c'è un'offerta vasta. Offerta che può essere garantita, in tempi più ristretti, dall'ambulatorio di oculista dell'ospedale S.Antonio diretto dal dottor Galan e da tanti specialisti convenzionati». E aggiunge: «Comprendo lo stupore del genitore. Credo sia importante, però, che interpelli di nuovo il Cup chiedendo delle altre possibilità. La direzione sanitaria resta a disposizione per qualsiasi chiarimento». Chissà che, nel frattempo, si cominci a smaltire la fila.

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