Padova. L’Inps mette ora all’asta un patrimonio da oltre 12 milioni

Si tratta delle circa 250 unità immobiliari ex Inpdap in città. Dal 2001 appartamenti e negozi non vengono più affittati
LIVIERI-AGENZIA BIANCHI- ESTERNO VIA GIULIANI E DALMATI
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PADOVA. Un patrimonio immobiliare del valore di almeno 12 milioni di euro: è quello che l’Inps ha ereditato alla soppressione dell’Inpdap, l’ente previdenziale per i dipendenti pubblici e che ora intende dismettere con una massiccia campagna di vendita all’asta. Sono circa 250 gli immobili in città, di cui oltre 200 alloggi, cui si aggiungono negozi e uffici. Si tratta di complessi piuttosto grandi, dislocati nei quartieri Stanga, Bassanello e Palestro, realizzati negli anni Settanta e per la maggior parte sfitti da molto tempo. Il Piano triennale di dismissione dell’Inps dovrebbe concludersi per il 2021 e sarà quindi questo l’anno che vedrà una vera e propria sequela di aste per la vendita degli immobili.

TOSATTO - COMPLESSO INPDAP TOSATTO - COMPLESSO INPDAP
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la cartolarizzazione

L’Inps ha ereditato dall’Inpdap tutto il suo patrimonio immobiliare, costituito per lo più da unità abitative in grandi condomini. Già l’Inpdap aveva iniziato una vasta operazione di dismissione attraverso la cosiddetta cartolarizzazione di immobili pubblici avviata nel ’96, ovvero la traduzione in titoli di valori immobiliari. L’ente proprietario, l’Inps, conferisce gli immobili a una società veicolo che in cambio dà titoli pari allo stesso valore. L’operazione, ripresa poi dal 2001 al 2007, serviva per collocare i titoli sul mercato tenendo conto che i beni immobili pubblici costituivano una garanzia. In questa prima fase le vendite degli immobili erano andate abbastanza bene, con molti inquilini che hanno approfittato dello sconto del 30% sul valore di mercato.

LIVIERI-AGENZIA BIANCHI- ESTERNO VIA TIRANA
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eredità congelata

Dal 2001, tuttavia, è stato imposto il divieto di locazione di questi immobili che fino ad allora - se non venduti - venivano affittati con bandi a canoni agevolati. Man mano che gli alloggi, i negozi e gli uffici si liberavano, rimanevano vuoti. Così, anno dopo anno, l’Inps si è ritrovata con un immenso patrimonio immobiliare sfitto su cui dover comunque pagare l’Imu. Non solo: gli appartamenti di proprietà dell’Inps si trovano in complessi in cui ci sono appartamenti abitati dagli inquilini che li hanno acquistati, quindi l’Inps si è trovata a dover continuare a pagare in tutti questi anni fior di quattrini per spese condominiali, riscaldamento e altre utenze centralizzate. Un fiume di denaro.

risvolto positivo

Una situazione che se da una parte ha certamente pesato sulle casse dell’ente previdenziale, dall’altra ha consentito che gli immobili non fossero aggrediti dal degrado. Tanto più che in molti condomini sono stati eseguiti interventi di manutenzione e migliorie delle parti comuni che contribuiscono a consolidarne il valore.

LIVIERI-AGENZIA BIANCHI- ESTERNO VIA VALGIMILGLI
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dismissione

Quest’anno dovrebbe entrare nel vivo il Piano di dismissioni che l’Inps ha avviato su scala nazionale nel 2018 e che a Padova interessa circa 250 unità immobiliari, che almeno per tre quarti sono sfitte. Agli inquilini in affitto stanno arrivando già le lettere con le proposte di acquisto, mentre nel corso del 2018 e del 2019 sono già state fatte una serie di aste di vendita per garage e negozi. Il grosso del tesoretto immobiliare dell’Inps è costituito dagli appartamenti: unità molto spaziose, con due o tre camere e quasi tutte con doppi servizi. Del resto la loro costruzione risale ad anni in cui le famiglie erano più numerose di adesso. Gli appartamenti hanno ripostiglio, cantina e garage e alcuni si trovano in contesti particolarmente gradevoli. Il fatto che vengano venduti tramite asta, poi, può assicurare prezzi davvero vantaggiosi. —
 

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