Padova, martedì alle 18 alla Paltana il colmo di piena del Bacchiglione

Le forti piogge nell’area pedemontana hanno portato all’innalzamento dei livelli idrometrici
MALFITANO - PALTANA
MALFITANO - PALTANA

PADOVA

Ora e luogo sono segnati in rosso sul calendario: domani alle 18 alla Paltana, nell’area golenale del Bacchiglione in via Vittorio Veneto. È il momento in cui il livello del fiume in quel punto dovrebbe toccare i 13,62 metri sul livello del mare. In gergo tecnico è il “colmo di piena”. Concretamente, prima di defluire al Bassanello e sul canale Scolmatore, il fiume potrà salire così tanto da “toccare” alcune abitazioni che si trovano proprio sulla riva.

Questa è la previsione elaborata dai modelli meteorologici della Regione. Ma non è detto che andrà così, le variabili sono molte. La prudenza però non è mai troppa e già da stamattina la protezione civile distribuirà in zona dei sacchi di sabbia, consigliando ai residenti di svuotare le cantine.



Nella terribile alluvione del 2010 l’unica zona di Padova a finire sott’acqua fu proprio la golena della Paltana. E anche stavolta la simulazione realizzata dal modello messo a punto dalla Regione (proprio dopo l’ultima alluvione) prevede il superamento del secondo livello di allarme, situato a quota 13,5 metri. Il livello massimo stimato è di 13,62 , che porterà a lasciare un “franco arginale” (cioè il margine di sicurezza dalla quota di sommità arginale) di 88 centimetri. La portata massima del fiume nel momento della piena è stimata in 349,59 metri cubi al secondo.



Meno grave, almeno secondo le simulazioni, dovrebbe essere la situazione in provincia. Seguendo il corso del fiume infatti troviamo il superamento del secondo livello di allarme previsto anche a Ponte degli Angeli a Vicenza (alle 3 del mattino di domani). Mentre a Longare la quota del fiume arriverà solo a sfiorare il secondo livello di allarme, superando però ampiamente il primo: in questo caso il colmo è atteso alle 8 di domani.

Nessun problema è previsto a Trambacche di Veggiano, dove il fiume resterà ampiamente al di sotto del livello di guardia: il “colmo” è atteso alle 14 di domani.

È ancora troppo presto invece per prevedere come “impatterà” la piena a Bovolenta, che nel 2010 fu gravemente colpita dall’alluvione.



Ma cosa ha determinato una situazione così grave (tanto che il governatore Zaia ha parlato di «scenari come nel 1966») se le piogge in pianura non hanno superato i 40 millimetri in tutta la giornata di ieri? I rovesci si sono concentrati soprattutto nelle zone montane e pedemontane. E sono stati copiosi: i picchi sono stati di 250 mm nel Bellunese (Agordo, Soffranco e Sappada) e di 210 mm sull’Alto Vicentino (Castana).

I livelli idrometrici sono dunque rapidamente cresciuti in tutta la Regione. Non c’è solo il Bacchiglione in piena, ma anche il Piave e i suoi affluenti in tutte le sezioni montane; il Brenta che a Barziza ha superato il secondo livello di guardia; l’Astico a Lugo di Vicenza ha superato il terzo livello; l’Agno che a Recoaro Terme ha superato il secondo livello e il Guà che va oltre i limiti di sicurezza a Ponte Arzignano. Una situazione “esplosiva” che si chiarirà nelle prossime ore. —



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