Appostamenti e scritte all’addetta alle pulizie dell’ospedale: medico condannato
Nove mesi al colpevole degli atti persecutori. Lo stalker è uno specializzando del reparto di Urologia. Lei, 15 anni più grande, vessata da chiamate e messaggi

L’amore era fiorito in corsia, salvo poi degenerare in un rapporto tossico, fino al vero e proprio stalking. Tanto che lei, addetta alle pulizie dell’Azienda ospedaliera di Padova, all’inizio del 2023 aveva preso la decisione di denunciare la serie di attenzioni moleste che lo spasimante stava manifestando con sempre maggiore frequenza nei suoi confronti.
Lui, medico-specializzando al reparto di Urologia e quindici anni più giovane della vittima è stato condannato in questi giorni dal Tribunale a nove mesi (con pena sospesa).
È la sentenza di primo grado a confermare che quelle attenzioni fossero indesiderate. Azioni che l’uomo ha compiuto più volte, senza fermarsi nemmeno quando la vittima ha sottolineato che non voleva avere più nulla a che fare con quella storia. Attenzioni che, secondo la tesi sostenuta dalla procura, si sono trasformate nel tempo in veri e propri atti persecutori.
Le molestie si manifestavano attraverso appostamenti sotto all’abitazione della donna, ma anche sul posto di lavoro, fino alle attese nelle vicinanze dei luoghi che lei frequentava abitualmente: bar, parchi, negozi. E poi ancora le chiamate frequenti, i messaggi inviati di continuo, assillanti, pressanti.
È stato inoltre accertato che in almeno un’occasione lui ha anche lasciato scritte sotto l’abitazione della perseguitata. Una serie di azioni che hanno portato la vittima a un perenne stato d’ansia, costringendola a cambiare le proprie abitudini per sentirsi più sicura. Una volta compreso che la situazione stava diventando insostenibile, e che il proprio stalker non aveva alcuna intenzione di fermare quella serie di azioni moleste, la donna ha deciso di sporgere denuncia.
Il fascicolo è finito sulla scrivania del sostituto procuratore Sergio Dini che ha coordinato le indagini rivolte ad accertare gli atti persecutori commessi dal giovane. Raccolta non difficile vista anche la quantità di messaggi e chiamate sul dispositivo della vittima, lasciate dallo stalker.
Chiuse le indagini l’imputato è stato rinviato a giudizio, chiedendo e ottenendo il rito abbreviato. È di questi giorni la condanna di primo grado a nove mesi, con sospensione della pena.
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