Padova, medico positivo al virus dopo l’immunizzazione. «Infezione aggressiva, vaccinatevi tutti»

PADOVA. Vaccinato il 7 febbraio scorso con la seconda dose Pfizer, trovato positivo al Covid venerdì scorso. Rosario Marchese Ragona, professore associato a Otorinolaringoiatria, ora è chiuso in casa in isolamento fiduciario. Asintomatico ma positivo. «Davvero una doccia fredda. Questo non fa che confermare l’aggressività del virus. Solo se ci vaccineremo tutti potremo uscirne», dice senza perdersi d’animo.
Ragona, 56 anni, è responsabile dell’unità dipartimentale di apnee e disfagie. Ha pubblicato ricerche sul Covid riguardanti soprattutto le alterazioni del gusto e dell’olfatto, anche il collaborazione con gruppi di ricerca dell’Ucl di Londra. Una ricerca che per prima ha messo in relazione la stanchezza con il Covid è stata pubblicata su Annals Internal Medicine. Fa parte, inoltre, del progetto Neurocovid, finanziato per 120 mila euro dalla Fondazione Cariparo. Nella sua attività ordinaria vede ogni giorno numerosi pazienti, ovviamente tutti richiamati e invitati a sottoporsi al tampone. C’è il timore che ci possa essere stata una catena di infezioni.
«Vedo ogni giorno molti pazienti, anche in reparti Covid» racconta il professore. «Ma, giusto per dare la misura, porto due mascherine: una Fp2 e una chirurgica. E ovviamente ho continuato a portarle anche dopo il vaccino. Ma eccomi qua».
Il professor Ragona non ha mai avuto sintomi. Ha deciso di sottoporsi al tampone dopo aver avuto un “contatto sospetto”. «Ho fatto tre tamponi nel giro di pochi giorni, perché chiaramente la mia preoccupazione è quella di diventare vettore» rivela. «Al terzo test, è risultata la positività. Evidentemente rientro in quel 5% che possono prendere la malattia nonostante l’immunizzazione. Ci sono rimasto di stucco ma, fortunatamente, non ho sintomi. Mi dispiace stare lontano dai miei pazienti, questo è il pensiero principale».
Da nord a sud ci sono alcuni casi di medici vaccinati ma positivi. Mauro Assalti, di Frosinone, medico di famiglia; la dottoressa Antonella Franco, direttrice del reparto Malattie Infettive dell'ospedale Umberto I di Siracusa; Mario Marino, 65 anni, in provincia di Avellino. Solo per citarne alcuni. Ma casi sono stati registrati anche a Roma, Bari e Venezia.
«Il problema vero dopo che viene registrata una positività come la mia è rintracciare tutti i contatti e fare i tamponi a tutte le persone coinvolte per evitare che il virus si propaghi ancora» ragiona il professor Ragona. «Del resto l’aggressività della variante inglese del Covid non la scopriamo certo oggi».
Ogni volta che si viene a conoscenza di un caso come questo il movimento no-vax lo cavalca per ribadire la loro posizione contraria ai vaccini. «E invece è proprio l’esatto contrario» riprende Ragona. «Se anche con il vaccino e due mascherine ho contratto il virus, allora significa che da questa pandemia ci salveremo soltanto alzando tutte le difese che possiamo alzare. Ci tengo a sottolineare anche l’importanza dello screening continuo che viene fatto a noi operatori della sanità. L’obiettivo è proprio individuare un tempo utile casi come il mio». Tra qualche giorno sarà dunque possibile tracciare il perimetro dell’infezione contratta nel reparto di Otorinolaringoiatria. —
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