Ingorgo di mostre, a Padova è scontro totale: «L’ex macello va liberato entro oggi»
Battaglia legale per lo spazio di via Cornaro: la polizia locale ha intimato lo sgombero a “Illusioni 3D”. In attesa c’è “Sperimentando” che dovrebbe aprire il 14 marzo e che ha già le prenotazioni di molte scuole per le visite guidate

Entro oggi, giovedì 6 marzo, la mostra delle “Illusioni 3D” nella cattedrale dell’ex macello di via Cornaro deve essere disallestita e lo spazio liberato per permettere il montaggio dell’evento successivo in programma, vale a dire “Sperimentando”.
Pena una denuncia per occupazione abusiva di spazio pubblico e conseguenze ben peggiori sul piano penale. Palazzo Moroni mostra la faccia più dura alla Museum Events Group srl, che da dieci giorni tiene aperta un’esposizione che avrebbe dovuto chiudere lo scorso 23 febbraio.
E che aveva chiesto al Comune – come proposta risolutiva del contenzioso – di poter spostare la mostra in un altro spazio pubblico in modo da prorogarne l’apertura.
Un contrasto che nasce dal fatto che, secondo gli organizzatori, il Comune non avrebbe fatto abbastanza promozione impedendo all’iniziativa di essere conosciuta dal pubblico.
La linea dura del Comune
Dal canto suo l’amministrazione ha alzato un muro rispetto a qualsiasi possibilità di mediazione con gli occupanti: «Quanto accaduto ha già provocato ripercussioni negative alla mostra Sperimentando che ad oggi non ha potuto nemmeno iniziare l’allestimento – si legge in una nota – Il Comune, perdurando l’inadempienza della Museum Events Group srl, tutelerà in modo adeguato i propri interessi».
Già mercoledì 5 marzo la polizia locale ha fatto un sopralluogo nello spazio intimando ancora una volta lo sgombero degli spazi e sottolineando la volontà di Palazzo Moroni di «preparare quanto necessario per la ripresa in autotutela degli spazi».
Non è detto che si arrivi a una prova di forza, anche se la società volesse insistere nell’occupare gli spazi. Potrebbero esistere modalità più soft di moral suasion per impedire alla mostra di proseguire la sua attività, ad esempio condizionandone la biglietteria, in accordo con la Siae e l’Agenzia delle entrate.
«Non hanno nessun titolo per chiedere un altro posto. Il contratto parla chiaro: è una cosa che non si è mai vista nella storia di Padova – tuona l’assessore alla cultura Andrea Colasio – Il Comune ha assolto a tutti i suoi impegni, come ha sempre fatto in ogni occasione. Questa società ha dimostrato, invece, una inaffidabilità che la rende inidonea a lavorare con la nostra amministrazione. E penso anche una pubblicità negativa per le proprie attività future».
La proroga negata
In questi giorni la Museum Events Group ha provato in tutti modi a chiedere una proroga dell’esposizione, convinta in questo modo di poter sistemare una situazione evidentemente difficile: «Il pubblico cittadino ha più volte manifestato la necessità di un tempo più ampio per poter visitare l’esposizione, poiché è venuto a conoscenza della mostra solo negli ultimi mesi», ha scritto la società in una nota.
C’è da dire che è il terzo anno che la società organizza un evento all’ex macello: c’era stata una “Mostra delle illusioni” nel 2024 e un “Tutankhamon: la tomba, l’oro e la maledizione” nel 2023.
Tutti buoni successi, mentre l’ultima iniziativa «non è stata sponsorizzata in maniera adeguata dall’amministrazione», lamenta la società. Stavolta nessuna illusione, ma la dura realtà di una guerra legale.
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