Padova, multa da 250 euro a sei suonatori di strada

I “Gypsy.Thief” si stavano esibendo in via Altinate. Raccontano la disavventura su Facebook e raccolgono solidarietà

PADOVA. Multa da 250 euro al gruppo di swing jazz “Gypsy.Thief” che suonava in via Altinate. In base al regolamento sugli artisti di strada, approvato nel luglio scorso, non si può suonare liberamente in centro ma solo dopo aver richiesto il permesso almeno sette giorni prima della performance.

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Antonio Carnemolla

I sei ragazzi della band padovana (Gennaro Erminio, chitarra; Andrea Buzzo, chitarra; Damiano Plebani, violino; Massimo Franceschini, violino; Matuia Suppiej, percussionista; Alberto Barban, contrabbasso) hanno raccontato la loro disavventura su Facebook, raccogliendo molte attestazioni di solidarietà.

Il fatto è accaduto venerdì pomeriggio: «Eravamo a suonare in mezzo alla strada, a rallegrare la giornata a chi passava di là. E sì anche a far due soldi così: due chitarre, un contrabbasso, un rullante e un violino. Siamo stati riconoscenti dei sorrisi, dei complimenti e delle domande che ci hanno fatto tante persone nell'arco di mezz'ora. Tutto è stato interrotto dalla comparsa di due divise della polizia locale che ci hanno obbligato a smettere e che ci hanno dato una sanzione di 250 euro. A loro favore il regolamento comunale adottato dall’ amministrazione che ha capo il sindaco Bitonci, “il sindaco di tutti”. Quel regolamento che, parole testuali dei poliziotti, “tutela i veri artisti”. Ovviamente li tutela multando dei giovani che suonano un paio d’ore della musica che pare evidente fosse benvoluta da chiunque passasse per via Altinate. Vogliamo esprimere il nostro rammarico e il dissenso verso questa politica che reprime non solo la musica ma l’arte di strada in generale».

I giovani musicisti hanno raccolto la solidarietà del segretario del Pd Massimo Bettin: «Vorrei che i giovani padovani potessero esibire la loro arte negli angoli delle nostre strade per rivitalizzare la città. Non ho votato quel regolamento proprio perché temevo queste esagerazioni fobiche: non si poteva semplicemente spiegare le nuove regole e invitare a seguirle la prossima volta? – ha spiegato – Usiamo gli agenti per proteggere i nostri quartieri dal degrado criminale piuttosto che dalle chitarre e dai flauti».

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