A Padova il murales è un rebus: il gioco di parole sul palazzo in Corso del Popolo
Il lavoro dell’artista Elena Mazzi è affisso sulla facciata del palazzo di Azienda Zero in Corso del Popolo, dove rimarrà installato permanentemente

L’Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova ha inaugurato “Rebus“, opera d’arte pubblica dell’artista Elena Mazzi, a cura di Caterina Benvegnù e Stefania Schiavon, operatrici dell’area Creatività dell’Ufficio.
Il lavoro è affisso sulla facciata del palazzo di Azienda Zero in Corso del Popolo, dove rimarrà installato permanentemente.
Assieme a “Non dormire”, installazione luminosa site-specific realizzata da Davide Sgambaro nel 2022, il lavoro si inserisce nel percorso di rigenerazione urbana a base culturale attivata da Progetto Giovani fin dal 2018, attraverso il progetto MAC Studi d’artista in piazza De Gasperi.
L’opera è realizzata nell’ambito del progetto “Bottega 2030”, cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Fondo Politiche Giovanili) e da ANCI.
IL PROGETTO
Elena Mazzi ha scelto per la sua opera la parola “Sfioriamoci”, trasformandola in un gioco linguistico che evoca in maniera sottesa la complessità del contesto in cui si inserisce e richiama i temi dell’attraversamento, dell’identità, del superamento dei confini, delle relazioni.
L’opera di Mazzi contribuisce a rafforzare il dialogo con il territorio, amplificando le possibilità di farlo diventare luogo di riflessione collettiva.
Il lavoro è il frutto di un workshop collaborativo realizzato lo scorso dicembre, durante il quale un gruppo di giovani under 35 ha condiviso il processo creativo dell’artista, indagando ed esplorando l’area della stazione. Insieme, hanno individuato le forme e le parole che hanno dato vita all’installazione, partendo dai temi del confine, del margine, dell’appartenenza, dell’identità, dello spazio urbano e dell’inclusione.
Dichiara Pietro Bean, Consigliere comunale con delega alle Politiche Giovanili: «Sono orgoglioso di inaugurare quest'opera, frutto del lavoro di un’artista affermata e della capacità del Progetto Giovani di coinvolgere energie artistiche giovanili, incanalandole negli spazi del nostro territorio. Soprattutto in quelli dell'area stazione: spazi complessi, fragili, spesso respinti o stigmatizzati, ma che tramite l'arte pubblica possono essere rigenerati e raccontati diversamente.
Ricordo infatti che questo lavoro si inserisce in un ampio processo di rigenerazione urbana che coinvolge i cittadini del posto e che accompagnerà la riqualificazione in programma con l'infrastruttura dell'alta velocità.
L'amministrazione sta operando con una visione innovativa e oggi portiamo un perfetto esempio di come l’espressione artistica, la creatività e la partecipazione dei giovani artisti possa dare nuova vita allo spazio pubblico, rafforzando il senso di appartenenza, di comunità e promuovendo il dialogo tra generazioni e culture diverse».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova