Padova, tre manifestazioni in centro: sabato blindato e massima allerta
Oggi pomeriggio, sabato 15 marzo, CasaPound in corteo in Corso Milano, in contemporanea il presidio del Pedro in piazza Antenore. Ecco tutti i percorsi dei cortei in centro

Carte alla mano, c’è l’autorizzazione ufficiale. Il corteo di CasaPound, come già annunciato, percorrerà oggi pomeriggio Corso Milano. Nel frattempo si frazionano le risposte antifasciste: la galassia di realtà figlie del centro sociale Pedro si impone con un presidio statico in piazza Antenore alle 15, mentre sindacati e associazioni seguiranno alle ore 20 con il corteo per le vie del centro storico e partenza da piazza Antenore.
Ma al lungo sabato si aggiunge un ulteriore attore, ancora più imprevedibile di quelle tensioni che la Questura si prepara a dover gestire: il maltempo. Previsioni alla mano, per tutta la giornata di oggi sono previsti rovesci a macchia di leopardo in tutta la città.
Un elemento che potrebbe giocare a favore delle forze dell’ordine perché probabilmente ridurrà l’affluenza di manifestanti in centro. L’allerta resta comunque ai massimi livelli per il rischio di scontri.
Precedenti che lasciano il segno
D’altronde non si tratterebbe nemmeno di fatti inediti. La memoria dei padovani di fronte a simili manifestazioni potrebbe essere facilmente rinviata al rovente luglio 2017. E non certo a caso, vista la guerriglia urbana scoppiata per le strade del centro.

Doppio corteo, anche in quel caso: da un lato gli estremisti di destra di Forza Nuova contro lo ius soli, e dall’altro i gruppi di attivisti legati al Pedro.
Quest’ultimi, obbligati dalla Questura a non muoversi da piazza Insurrezione, avevano sfondato i cordoni di polizia per raggiungere il presidio dei neofascisti in piazza delle Erbe. O almeno ci avevano provato, finendo per innescare un violentissimo scontro con la polizia per le strade del centro.
In quel caso i centri sociali avevano riempito un furgone di materiale, tra cui caschi e scudi, pronto per essere usato per gli scontri. Esito finale, cinque poliziotti feriti e tre attivisti di sinistra arrestati. Nessuna provocazione è stata raccolta, in quel caso, dall’estrema destra che ha concluso il proprio presidio senza creare disordini.
Il programma di oggi
Come otto anni fa, anche questa volta al centro sociale Pedro è stata concessa la piazza: a partire dalle 15, con un presidio statico. Concentramento di fronte a piazza Antenore e, almeno ufficialmente, il divieto di lasciare l’area o organizzarsi in corteo. Non è dato a sapersi se gli attivisti si atterranno alle disposizioni, ma è quasi certo aspettarsi che il Liston e le riviere saranno preventivamente blindati.
Anche perché poco dopo è prevista la partenza del corteo di CasaPound in corso Milano. Per ragioni di sicurezza non è stato comunicato il percorso degli estremisti di destra, ma è plausibile aspettarsi che si concluderà in piazza Garibaldi. Da lì gli attivisti agli estremi dello spettro politico sarebbero a un tiro di fionda di distanza. L’obiettivo della polizia sarà comunque quello di evitare i contatti tra i due gruppi, o eventuali infiltrazioni che possano portare ai presupposti di uno scontro.
Disinnescare le tensioni
Dal canto loro i militanti di CasaPound restano tranquilli. «Il nostro obiettivo è quello di manifestare in modo composto e ordinato, nel rispetto della città e dei padovani», spiega Carlo Cardona, referente per il Veneto del movimento. «Noi non siamo mai stati quelli delle contromanifestazioni, dei disordini, né abbiamo mai lanciato o raccolto provocazioni», riflette poi, auspicandosi che il clima resti favorevole per il corteo in Corso Milano.
Il movimento di estrema destra è finito sotto i riflettori della politica, tanto cittadina quanto nazionale, per la marcia «contro la mafia antifascista». Ma starebbe nella violenza con cui viene imposto l’antifascismo, spiega il movimento, il motivo che ha portato all’organizzazione del corteo. Una violenza che la città ha visto un mese fa, con l’aggressione di sei militanti di CasaPound in Prato della Valle per mano di ventidue pedrini.
Proprio il centro sociale Pedro aveva confermato in un primo momento la propria adesione alla manifestazione indetta da Cgil e Anpi. Inizialmente in programma come ritrovo statico di fronte a Palazzo Moroni e palazzo Bo, è stata poi convertita, con le dovute autorizzazioni della Questura, in un corteo da piazza Antenore nella tarda serata.
Determinati a mantenere la presenza in centro nel pomeriggio, i giovani del centro sociale hanno però preservato l’appuntamento a partire dalle 15, sebbene non più sotto al Bo, università Medaglia d’Oro al valore militare per il ruolo nella liberazione dal nazifascismo.
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