Padova, Palazzo Foscarini: c’è il via libera all’auditorium

PADOVA. Via libera della Soprintendenza alla “conchiglia” della musica in piazza Eremitani. Ora il progetto del nuovo auditorium a Palazzo Foscarini ha la strada spianata. Strada che va verso l’estate quando dovrebbe essere risolta la questione fiscale dell’Art Bonus, che permetterà alla Fondazione una detrazione del 65% rispetto ai 18 milioni necessari per i lavori. Se tutto andrà in porto i cantieri potrebbero iniziare già nel 2020. E il primo concerto arrivare alla fine del 2021.

«È un’operazione importante che estende e qualifica il perimetro dell’insula museale creando un grande magnete culturale su piazza Eremitani», chiarisce l’assessore alla cultura Andrea Colasio.
Via libera al progetto
«Ringrazio il soprintendente Andrea Alberti che sin da subito ha accolto con interesse il progetto e soprattutto la capacità di coniugare una struttura di architettura contemporanea in un palazzo di origine seicentesca», aggiunge l’esponente della giunta.
Ed in effetti non era scontato che il disegno degli architetti Giorgio Carli e Giorgio Moschino superasse il vaglio degli uffici di via Aquileia.
Il progetto Carli-Moschino prevede la demolizione dell’attuale volta della “sala contrattazione” nel cortile interno di Palazzo Foscarini. Al suo posto una “conchiglia” ospiterà una sala da 1.050 posti. Nelle grandi stanze dell’edificio troveranno spazio anche gli uffici e le aule del conservatorio Pollini, che potrà così ampliarsi. In più il nuovo auditorium potrà contare sull’adiacente sala da 550 posti del Pollini su via Cassan.

L’iter per l’art bonus
Con il lasciapassare della Soprintendenza il progetto è stato inserito nel corposo dossier di “interpello” inviato all’Agenzia delle Entrare che dovrà valutare la compatibilità dell’operazione con i benefici fiscali dell’Art Bonus. Cioè la detrazione fiscale del 65% per quei “mecenati” che investono in cultura.
Ovviamente sarà Palazzo Moroni a far inserire l’edificio nell’elenco dell’Art Bonus, sancendo così l’interesse pubblico del restauro da 18 milioni che verrà poi finanziato dalla Fondazione Cariparo.
I costi, infatti, sono già stati stimati dai due architetti: per i lavori di costruzione della “conchiglia” servono 7 milioni mentre altri 3 sono necessari per l’adeguamento degli spazi alle esigenze del conservatorio. Altri 2,5 milioni poi saranno utilizzati anche per la ristrutturazione del Pollini e dell’attuale auditorium di via Cassan. In totale si arriva a 12,5 milioni.
A cui però vanno aggiunti l’Iva (al 10%), una cifra di sicurezza per gli imprevisti (fissata convenzionalmente al 7% del totale) e le spese tecniche che pesano per un altro 8%. Così si arriva a 16 milioni. Non è finita qui: serviranno altri 2 milioni di arredi e allestimenti. Il totale dunque è di 18 milioni.
L’ok finale in estate
L’iter di valutazione del progetto da parte dell’Agenzia delle Entrate richiede circa 3 mesi, anche se a Palazzo Moroni sperano si possano ridurre i tempi. Al massimo comunque si arriverà all’estate con il progetto definito e inserito nell’Art Bonus.
Da quel momento servirà almeno un anno per la progettazione esecutiva e l’espletamento dell’appalto con l’avvio dei cantieri. Poi molti lavori possono essere eseguiti contemporaneamente nei due edifici, trasferendo le attività del Pollini al Foscarini mentre si realizza la “conchiglia”. Una fase che durerà dai 12 ai 24 mesi. Le prime note arriveranno tra la fine del 2021 e il 2022. —
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