Lanciano un petardo contro un ragazzino: timpani perforati e ferite al volto
È accaduto il primo gennaio: il ragazzino ha una prognosi di 20 giorni e i timpani perforati. Indagini in corso. Il padre: «In Pronto soccorso hanno passato ore a rimuovere schegge dagli occhi e dal viso»
È in ginocchio sull’asfalto, accecato da un’esplosione improvvisa, inaspettata, straziante. Le mani, ustionate dal botto, tremano, mentre il respiro si blocca per un istante.
È quanto si è trovato ad affrontare un tredicenne padovano, vittima di un petardo lanciato da giovani sconosciuti il pomeriggio di Capodanno a Sarmeola di Rubano.
Il ragazzo è stato trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso dal padre arrivato in aiuto ed è stato ricoverato con una prognosi iniziale di 20 giorni.
I danni più gravi sono stati alle orecchie, con entrambi i timpani perforati. «Ma perché l’udito torni a posto ci vorrà del tempo, forse mesi», racconta la nonna. La vicenda è ora sotto indagine delle forze dell’ordine che stanno lavorando per identificare i responsabili.
Incidente dietro l’angolo
«Mio figlio stava andando in bici da un amico che abita vicino a via della Provvidenza, dalle parti di Sarmeola. Da lì sarebbero andati a giocare a basket», racconta K.R., il padre. Ma quel pomeriggio il tredicenne non è arrivato al campo.
Durante il tragitto, mentre percorreva una strada secondaria da solo, è accaduto l’imprevisto. «Ha raccontato che stava svoltando una curva quando ha visto un oggetto in aria sul suo percorso», spiega l’uomo».
«Quell’oggetto si è rivelato essere un petardo. Il ragazzo ha appena fatto in tempo a staccare le mani dal manubrio per proteggersi il volto, prima che l’ordigno esplodesse in una frazione di secondo. La nuvola rovente lo ha investito in pieno, mentre schegge di polvere pirica, alluminio e carta hanno colpito il viso. Le urla di dolore sono seguite immediatamente all’esplosione.
«Il suo amico, che vive poco distante, ha sentito le grida e si è precipitato in strada per capire cosa fosse successo», prosegue il padre. «Subito dopo mi ha chiamato».
La corsa in ospedale
«Aveva gli occhi gonfi, pieni di schegge, e le labbra lacerate dall’esplosione», spiega l’uomo, ancora scosso. Una fotografia del volto del tredicenne conferma il racconto.
«L’ho caricato in auto e, non so come, sono arrivato al Pronto soccorso in pochi minuti. I medici hanno trattato le ferite con grande cura, passando ore a rimuovere le schegge da occhi e viso. Hanno riscontrato anche la perforazione di entrambi i timpani».
La prognosi è di 20 giorni, ma i medici hanno già avvertito che per il recupero dell’udito ci vorrà del tempo. I giorni successivi il ragazzo è stato sottoposto a nuovi interventi per rimuovere ulteriori schegge. Le più piccole, ancora nella cornea, verranno rimosse nei prossimi giorni.
Le indagini
Se da un lato la famiglia fa ancora fatica a raccontare la drammatica vicenda, dall’altro è riuscita a trovare il coraggio per sottolineare l’importanza della prudenza nell’uso dei petardi. «L’amico di mio nipote ha sentito anche uno “scappiamo” di alcuni ragazzini, che non è riuscito a riconoscere, subito dopo l’esplosione», conclude la nonna. «È importante raccontare questa storia affinché tutti siano più responsabili».
Vista la gravità dell’accaduto, l’ospedale ha segnalato il caso alle forze dell’ordine, che hanno raccolto la testimonianza della vittima e avviato le indagini per identificare i responsabili. Non è ancora chiaro se il ferimento sia il frutto di un gesto volontario o se si sia trattato di un incidente.
Nel corso dei festeggiamenti della notte di San Silvestro due ragazzi di 23 e 32 anni sono rimasti feriti, riportando ustioni su mani e corpo e una prognosi inferiore ai 7 giorni.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova