Grattacielo più basso e meno parcheggi: così rinascerà il buco nero del Pp1 di Padova
In programma uno studentato da cinquecento posti. Previste aree con destinazione commerciale e residenziale, Ragona: «ci saranno anche una piazza verde e una pista ciclabile»

Manca ancora qualche anno, qualche altra carta bollata, svariati milioni e due passaggi in consiglio comunale per poter parlare concretamente di residenze di lusso, uffici e studentati nell’area Pp1.
Nella zona della stazione, tra via Trieste e via Valeri, dove al massimo tra un paio di anni passeranno due linee di tram, è prevista una grande rigenerazione di un’area abbandonata e degradata da tempo. Per vedere le prime ruspe ci vorrà ancora qualche mese, ma a piccoli passi ci si sta avvicinando agli accordi e ai progetti esecutivi. In settimana la giunta ha infatti predisposto la delibera da portare in consiglio comunale, che in due “match” dovrebbe finalmente dare il via ai privati per costruire.
Un piano che ha bisogno di adozione e approvazione per poter essere operativo e valere come variante al Piano degli Interventi attraverso la modifica di quello urbanistico attuativo.
Delibera che prevede alcune correzioni rispetto al progetto originario presentato dagli inglesi di Stonehill e dal Consorzio Stabile Pedron. I primi realizzeranno uno studentato, mentre il secondo è intenzionato a fare residenziale e commerciale.
COSA CAMBIA
Rispetto al piano iniziale, che prevedeva un grosso grattacielo al centro, la delibera contiene indicazioni affinché nel cuore dell’area ci sia invece un parco verde (previsto in altra zona, ma da ampliare) e cinque blocchi di costruzioni attorno, con lo studentato che affaccerebbe verso la stazione e gli altri edifici su via Trieste.
In più, con il passaggio del tram anche la viabilità attorno a via Valeri cambierà. L’ordine è semplificare e riordinare il collegamento con via Trieste. Mentre il famoso grattacielo non sarà più di 90 metri, ma di 58. Il park interrato sarà di un piano e non due, in previsione del passaggio del tram e dello studentato, frequentato da universitari che in grande percentuale si muove con mezzi o biciclette.
LA RIPARTENZA
«Riparte un’area dove erano previste edificazioni, che tuttora hanno valore legale, ma che si erano fermate per questioni legate ai privati che stanno investendo» spiega l’assessore all’urbanistica, Andrea Ragona «con questa variante si mettono in fila tutte le questioni che permetteranno di riprendere la bonifica.
Ci sarà una grande piazza verde all’interno e una nuova ciclabile su via Trieste, oltre alle modifiche previste nel piano. Stiamo parlando del più grande buco nero in città, quindi questa delibera, dopo l’ok del Consiglio, sbloccherà un progetto di rigenerazione». Si è vicini alla svolta, grazie alla collaborazione tra amministrazione e privati che hanno comprato quella terra da Comune e Provincia.
I CANTIERI
La porzione maggiore, quella verso via Trieste, è del Consorzio Stabile Pedron, attraverso la sua società Antenore investimenti Srl, mentre Stonehill ha la “fetta” minore verso la stazione. Ora servono due passaggi in consiglio comunale, in due diverse sedute, ma entro giugno l’ok dovrebbe arrivare. A quel punto Stonehill potrà presentare la Scia per il fabbricato e le opere urbanistiche di contorno.
Prima dell’estate potrebbero quindi ripartire le bonifiche e contestualmente le fondamenta con il piano interrato. Il cronoprogramma prevede la fine dei lavori dello studentato da 500 posti e 8 piani entro fine 2026.
In questo caso si parla di un investimento di 50 milioni di euro, compresi i 6 già spesi per acquistare la porzione di terreno dalla Provincia. Questo però è solo uno dei cinque blocchi, ma anche per gli altri quattro, dove sono previste abitazioni, uffici e attività commerciali, i cantieri dovrebbero partire d’estate, ma qui i tempi sono molto più lunghi. Saranno usati tutti i 40mila metri cubi a disposizione, con la possibilità di recuperarne una parte con l’acquisto di crediti edilizi dal Comune.
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