Investita e uccisa da un’auto: una donna indagata per la morte di Sandra Pegoraro

L’incidente in via Pontevigodarzere nel quale ha perso la vita la oss che aveva denunciato e fatto condannare l’ex compagno per le violenze a cui l’aveva sottoposta

Edoardo Fioretto
Sandra Pegoraro alla sede Mediaset dove aveva raccontato la sua storia
Sandra Pegoraro alla sede Mediaset dove aveva raccontato la sua storia

È stato aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio stradale a carico della donna di 56 anni alla guida dell’auto che la sera del 22 dicembre ha investito Sandra Pegoraro, 54 anni.

Dopo dieci giorni di agonia, la cinquantaquattrenne si è spenta in un letto del reparto di Terapia intensiva dell’Azienda Ospedale di Padova. Nel maggio 2022 era sopravvissuta a un brutale tentato femminicidio: l’ex compagno, condannato a 8 anni, è ora in carcere. La Polizia locale, che ha effettuato i rilievi in via Pontevigodarzere, non ha riscontrato elementi sospetti: si tratterebbe di una disgrazia. Adesso la procura potrebbe disporre ulteriori accertamenti.

L’incidente

Mancano poco meno di tre giorni a Natale. La sera del 22 dicembre Sandra finisce il turno di lavoro come operatrice socio sanitaria all’ospedale cittadino. Si dirige verso il suo bar preferito, il Bar Brenta, per mangiare un boccone insieme a un gruppo di amici.

Entra nel locale di via Pontevigodarzere intorno alle 20.50 e ordina un piatto di spaghetti al pomodoro. Si accorge però di essere rimasta senza contanti. Prende con sé il portafogli, ma lascia la borsa e il cellulare al bar, ed esce per attraversare via Pontevigodarzere sulle strisce pedonali per raggiungere la cassa automatica della filiale Intesa San Paolo, che si trova dall’altro lato della strada.

Muore travolta da un’auto, era sfuggita a un femminicidio
Sandra Pegoraro subito dopo il tentato omicidio

Le strisce pedonali sono illuminate, ma Sandra non arriverà mai dall’altra parte.

L’impatto

Sono le 21 quando Sandra scende in strada. L’aria è umida. Chi si trovava al bar quella sera racconta che non aveva piovuto, eppure l’asfalto è umido.

Sandra attraversa via Pontevigodarzere, che è praticamente deserta. Ormai è quasi dall’altra parte quando un SUV tedesco, un Volkswagen T-Roc bianco, la investe. Sandra viene travolta e sbalzata sull’asfalto. Batte forte la testa ma resta cosciente. L’asfalto umido potrebbe aver concorso all’esito fatale.

I testimoni hanno raccontato che l’automobilista si è accorta subito dell’impatto, fermandosi nel piazzale del vicino benzinaio, a un centinaio di metri dall’attraversamento pedonale. Chi era presente al momento dell’incidente viene sentito dalla Polizia locale, che effettua tutti i rilievi di legge.

Uno dei testimoni ha raccontato di aver prestato un primo soccorso a Sandra, rimasta cosciente fino all’arrivo dell’ambulanza del Suem 118.

L’indagine

Sandra arriva al Pronto soccorso in condizioni gravissime, che diventano disperate col passare delle ore. Passano dieci giorni in cui le speranze restano aggrappate a un filo, fino al pomeriggio del primo gennaio, quando, a causa della gravità delle ferite, la donna muore in ospedale. Per sua volontà, sono stati donati gli organi.

L’incidente del 22 dicembre appare ai primi rilievi come una tragica fatalità. Una disgrazia che ha messo fine alla vita di una donna che aveva già sofferto molto.

Prima il tentato omicidio da parte dell’ex compagno, Stefano Fattorelli, che l’aveva accoltellata e sfregiata nel 2022. Poi le difficoltà fisiche e psicologiche del recupero dalla violenza. Ma anche il coraggio di raccontare tutto.

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