Bonus negato ai prof precari: nel Padovano oltre 700 ricorsi

I 500 euro della Carta del docente sono riconosciuti solo a chi è di ruolo. I sindacati Cgil e Cisl: «I giudici ci danno ragione, basta con questa ingiustizia»

Felice Paduano
Bonus negato ai prof precari, 700 ricorsi in provincia di Padova
Bonus negato ai prof precari, 700 ricorsi in provincia di Padova

Oltre 700 ricorsi a Padova dei precari per ottenere la Carta del docente anche se si è precari. Si tratta di procedimenti avviati in genere attraverso gli uffici legali dei sindacati ai giudici del lavoro e, in qualche caso, anche al Tar del Veneto.

Si tratta in pratica un bonus di 500 euro a testa, che viene garantito da alcuni anni agli insegnanti di ruolo.

Tutti i ricorsi si basano sul principio di non discriminazione, visto che sia i docenti a tempo indeterminato che i supplenti annuali svolgono il medesimo lavoro. Il bonus da 500 euro anche per i precari non è mai stato concesso però dal Ministero dell’Istruzione e di conseguenza gli avvocati dei sindacati stanno formulando altri ricorsi nei confronti del dicastero di viale Trastevere a Roma.

I soldi della Carta del docente sono ritenuti importanti per la formazione continua e per l’aggiornamento degli insegnanti.

Possono essere utilizzati per acquistare libri, per andare a cinema, a teatro, per partecipare a corsi e seminari specifici per ampliare la propria formazione professionale ed anche per avere la possibilità di visitare i musei pubblici e privati.

Al vetriolo i commenti dei rappresentanti sindacali Mara Patella, segretaria provinciale della Flc Cgil, e Sandra Biolo, segretaria regionale di Cisl Scuola. «In genere i nostri ricorsi risultati vincenti sono stati seguiti dall’avvocata Germana Cestari – spiega Mara Patella – A questo punto non è ammissibile che il Ministero guidato da Giuseppe Valditara non renda esecutive le sentenze pronunciate dai giudici.

E quindi dovrebbe provvedere a versare nella Carta del docente quanto dovuto. Come Flc Cgil ancora una volta stiamo agendo con altri strumenti legali con la finalità di rendere esecutive le sentenze nel più breve tempo possibile».

Dello stesso avviso, ma con i dovuti distinguo, anche la segretaria veneta della Cisl Scuola: «Non è pensabile che la Carta del docente venga riconosciuta solo ai prof di ruolo e non ai supplenti annuali visto che svolgono le stesse mansioni ed hanno gli stessi bisogni di cultura generale e di formazione continua – sottolinea Sandra Biolo – La politica del “due pesi e due misure” non va per niente bene. È una palese forma di discriminazione tra i docenti.

Non è un caso che quasi tutti i giudici d’Italia ai quali ci siamo rivolti ci abbiano dato ragione. Noi della Cisl speriamo che il Ministero dell’Istruzione si pronunci a favore dei precari quanto prima possibile. Altrimenti assumeremo una posizione ancora più drastica».

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