Padova. Sette positivi in Procura e uno in tribunale. Uffici bonificati

PADOVA
Il virus torna nel Palazzo di Giustizia di Padova. Si sono moltiplicati i casi arrivati venerdì scorso a quota 8 (sette in procura e uno nel Tribunale). Ma nessun focolaio: tutti i contagi sono avvenuti nell’ambito familiare o privato. Venerdì la bonifica da parte dell’ente sanitario di molti uffici scattata alle 21 di venerdì e durata diverse ore fino a notte. Ora il Palazzo è in sicurezza. Nessun timore: le prossime giornate di lavoro possono essere affrontate con serenità. Una quindicina i casi registrati a Palazzo durante il lockdown lo scorso marzo.
Con la seconda ondata di coronavirus, i primi due nuovi casi sono scoperti in procura (quarto piano del Palazzo) lunedì 9 novembre quando due dipendenti del personale amministrativo risultano positivi al test: nessuna forma seria di malattia per fortuna. I loro uffici vengono bonificati ed è sottoposto a tampone chi ha avuto contatti con loro. Due giorni più tardi, altri due casi e il copione si ripete fino a venerdì quando risultano altri tre positivi sempre in procura. Si tratta di tre amministrativi, fra i quali un dipendente in ferie da una ventina di giorni, mentre un altro era arrivato da poche settimane “in prestito” da un’altra Pubblica amministrazione ed era a casa da qualche giorno.
«Non c’è un focolaio interno» chiarisce il capo della procura, Antonino Cappelleri, «Abbiamo accertato che ogni contagio è avvenuto in ambito privato al contrario di quanto si era verificato la scorsa primavera. L’organizzazione interna regge abbastanza bene. Venerdì ho ottenuto che l’Usl Euganea abbia fatto il tampone a quanti sono entrati in contatto con i dipendenti risultati positivi: per tutti, una trentina di persone, il risultato è stato negativo».
La scelta del procuratore è stata quella del metodo della ”tracciabilità” (risalire ai contatti e procedere al tampone) anziché lo screening di massa. Ed è arrivata la conferma che la provenienza del contagio è stata esterna alla procura e anche al tribunale. «Ora abbiamo la certificazione che tutti i casi non hanno portato a una diffusione dei contagi nei nostri uffici. Possiamo dire che sono sicuri anche se il test fotografa quel preciso istante... Speriamo che funzioni. Anche i sindacati ci hanno riconosciuto di aver dato una risposta adeguata».
Un altro caso ha coinvolto un dipendente del tribunale di un ufficio che si trova al piano terra. «Tra mercoledì e venerdì, ovviamente su base volontaria, grazie alla collaborazione dell’Usl e in particolare del direttore generale, il dottor Domenico Scibetta, abbiamo organizzato l’esame sierologico nei confronti di tutto il personale: il primo giorno è toccato agli amministrativi, poi ai magistrati infine al personale ausiliario e a chi aveva mancato l’appuntamento precedente» conferma la presidente del Tribunale, Caterina Santinello. Negativi gli esiti. «Il Palazzo è monitorato e sotto controllo» rileva la presidente.
Immediata la sanificazione dopo la scoperta di ogni caso negli uffici occupati dal personale trovato positivo. Tuttavia la scelta di venerdì è stata quella di una bonifica totale di tutti gli spazi occupati dalla procura: alle 21 è iniziata la sanificazione dell’intero quarto piano del Palazzo dove si trovano gli uffici della procura; poi sono stati “igienizzati” un paio di uffici al secondo piano dove opera la Polizia giudiziaria e il casellario giudiziario al piano terra. Infine bonificato anche l’ufficio del tribunale in cui lavora il dipendente trovato positivo. —
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