Padova sotterranea In 120 alla scoperta di Ponte San Lorenzo

Cosa c’era un tempo al posto delle attuali riviera Tito Livio e riviera dei Ponti Romani? C’era il Naviglio Interno sotto il quale passava il ponte di San Lorenzo. Ieri grazie alle visite organizzate da Noi il mattino di Padova, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune, è stato possibile visitare un tesoro nascosto come il Ponte San Lorenzo.
Alle 10. 30 sono cominciati i quattro turni di visite guidate a cura dell’associazione Arc. a. dia. , che hanno permesso a circa 120 padovani e non di scendere le scale di piazza Antenore e visitare quello che resta del ponte, l’unico interamente conservato fra gli antichi sei ponti della Padova romana. A Padova infatti in età romana esistevano almeno sei ponti: Ponte San Giovanni (a tre arcate due delle quali ancora evidenti, le arcate e i rivestimenti esterni sono stati rifatti nel medioevo); Ponte Tadi (a tre arcate di cui due ancora in vista, come il precedente, immetteva sulla strada per Vicenza e fu anch’esso rifatto nel medioevo conglobando le parti più solide del ponte romano); Ponte Molino (costituiva l’accesso più importante della città da nord e attraversava il Brenta nel punto più ampio, è a cinque arcate che vennero rifatte nel dodicesimo secolo e restaurate nel 1815).
Ancora, Ponte di Porta Altinate (a tre arcate, di cui una in funzione fino al 1960. Oggi del ponte non rimane visibile nulla in quanto interrato); Ponte Corvo (ai tempi dei romani era fuori dalla città attraversato da via San Francesco che si dipartiva dal centro in corrispondenza del Ponte San Lorenzo per dirigersi verso Piove di Sacco. Era a cinque arcate di cui tre ancora in vista) e infine Ponte San Lorenzo che venne scoperto grazie agli scavi del 1938 eseguiti per restaurare il Palazzo del Bo, e oggi dopo duemila anni di distruzioni e inondazioni, se ne possono ancora ammirare i solidi antichi resti. La struttura, risalente al 40-30 a. C. , è impostata su due pile e articolata in tre arcate e conserva l’iscrizione con i nomi dei magistrati che ne seguirono la realizzazione.
Un tempo il Naviglio Interno, detto Flumesello, passava sotto il Ponte di San Lorenzo. Il Ponte deve il suo nome alla chiesa di San Lorenzo, soppressa nel 1809 per volontà napoleonica, alla quale era addossata la Tomba di Antenore. Oggi al posto del Ponte e del Naviglio Interno, interrati negli anni ’60, si trovano le riviere Tito Livio e Ponti Romani. —
Alice Ferretti
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