Padova, stop alla rata del mutuo per la casa: Sos lanciato da 30 mila famiglie

PADOVA. Sono quasi 30 mila le famiglie padovane che hanno fatto richiesta di sospensione della rata del proprio mutuo. Un’opzione facilitata dal decreto Cura Italia di marzo che ha introdotto garanzie di legge ben più accessibili per l’utilizzo di uno strumento già previsto in passato. In provincia di Padova i mutui richiesti dalle famiglie consumatrici per l’acquisto di una casa secondo dati Banca d’Italia e aggiornati all’inizio di gennaio 2020 erano poco meno di 280 mila. Il 10% di queste famiglie, secondo le stime di Federconsumatori Padova, si è informata per chiedere lo stop alla propria rata del mutuo.
«Se consideriamo le difficoltà che hanno dovuto affrontare le famiglie padovane in questi mesi di emergenza da coronavirus» spiega Dario Belli, presidente di Federconsumatori Padova «tra casse integrazioni e assegni che non arrivavano, contratti di lavoro precari sospesi, redditi azzerati e un lockdown che ha interessato, nel periodo più drammatico della prima metà di aprile, quasi il 70% dei lavoratori dipendenti del settore privato del nostro territorio, è più che plausibile credere che almeno il 10% delle famiglie padovane abbia richiesto alla propria banca una sospensione della rata del mutuo. Rispetto al nostro osservatorio su 10 richieste che arrivano agli sportelli di Federconsumatori, 3 riguardano proprio questo genere di questione: attraverso quali strumenti poter richiedere una sospensione della rata ottenendo una finestra di stop il più ampia possibile».
Nel frattempo Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici spa , interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, fa sapere che circa la metà (1.494 per l’esattezza) di tutte le 3.000 le domande di accesso al Fondo di sospensione mutui presentate da padovani negli ultimi 10 anni, è arrivata proprio tra il primo di marzo e il 26 maggio 2020. Un rapporto pressoché identico anche rispetto ai dati regionali (6. 300 domande pervenute negli ultimi 2 mesi su un totale di richieste in 10 anni pari a poco più di 12. 500). Un fenomeno che in effetti si giustifica con l’allargamento delle maglie dei requisiti voluto dal Decreto Cura Italia di marzo. Rispetto alle precedenti condizioni d’accesso (perdita del lavoro, morte o disabilità grave del mutuatario), le nuove norme aprono anche a chi ha dovuto subire una sospensione del lavoro per almeno 30 giorni ed è in attesa di un ammortizzatore sociale e a chi ha dovuto subire una riduzione di orario pari almeno al 20% sempre per più di 30 giorni lavorativi. Il fondo (forte di una dotazione complessiva di 500 milioni di euro) garantisce a questa nuova e più ampia platea la copertura del 50% delle quote di interessi che gli istituti bancari mettono comunque in conto al mutuatario. Non copre quindi per intero l’importo delle rate, né tantomeno impedisce che la sospensione si tramuti in un conseguente allungamento del periodo di pagamento del credito. «Prima di accedere a uno strumento come quello della sospensione della rata vanno fatte una serie di valutazioni molto serie, anche qualora si potesse accedere al fondo Consap» spiega Belli. «Per prima cosa la sospensione del mutuo, fino ad un massimo di 18 mesi, non è gratuita e non è dovuta. Le banche, pure sospendendo il versamento della quota di capitale, non sospendono infatti quella degli interessi: ci si trova così a pagare comunque una rata, per quanto più leggera, e nel contempo si allunga il proprio mutuo. Alcuni istituti offrono la sospensione completa della rata, sia della quota capitale che degli interessi. In questo caso oltre all’allungamento dei tempi di pagamenti si aggiunge un ulteriore aggravio anche dei costi degli interessi. Questi costi, anche ammesso che vengano coperti per il 50% dal fondo mutui Consap, rischiano di non essere irrisori. C’è poi da considerare che la dotazione finanziaria del Fondo è piuttosto esigua per fare fronte a tutte le richieste e se non verranno introdotte delle limitazioni di tipo reddituale si corre il rischio che i soldi si esauriscano troppo presto per dare risposta a tutti i richiedenti che già ora sono quasi 450 mila in tutta Italia. C’è poi da aggiungere che le banche, a prescindere dall’intervento di Consap, hanno un robusto margine di discrezionalità nel decidere se accordare la sospensione o meno e questa è legata alla rischiosità del contraente. In definitiva accedere ad una sospensione del mutuo, con o senza supporto Consap, è una scelta che vale la pena di fare solo se si ha la forte necessità, altrimenti rischia di essere solo un aumento dei costi». —
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