Padova Tre, anche Este ora prende le distanze

Il bilancio ancora da approvare rischia di avere una perdita di due milioni di euro Il sindaco Gallana: «Un piano pilota per garantire il controllo della gestione»
Di Elena Livieri
Este (PD), 25.02.2016 ph. Zangirolami. Sede Consorzio Padova Sud-Padova Tre in via Rovigo 69. Nella foto:
Este (PD), 25.02.2016 ph. Zangirolami. Sede Consorzio Padova Sud-Padova Tre in via Rovigo 69. Nella foto:

ESTE. Sembrava bastasse mandare a casa il consiglio di amministrazione “politico” per sostituirlo con quello tecnico per far cambiare verso alle sorti di Padova Tre srl, la società che, in Ati con Sesa spa, De Vizia Transfer spa e Abaco spa, gestisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per oltre 50 Comuni fra Bassa padovana e Piovese. Invece. A distanza di quasi quattro mesi il bilancio della società - su cui pesano oltre trenta milioni di “costi sospesi” - ancora non è stato approvato e il suo controllore, il Consorzio Padova Sud, sembra sempre meno in grado di mettere d’accordo i sindaci per ottenere il via libera ai conti. E, intanto, sempre più Comuni sembrano convincersi a seguire strade nuove.

Dopo Piove di Sacco, che nel Consorzio non è mai entrato, e Polverara che ne è uscita vincendo anche il ricorso che il Consorzio aveva presentato al Tar, altri Comuni pare stiano meditanto di affidare a Sesa il servizio di bollettazione, attualmente in capo a Padova Tre che lo ha tuttavia delegato - non si sa in base a quale disposizione della concessione - allo stesso Padova Sud. Fra questi Comuni ci sarebbero Este (per altro proprietario al 51% di Sesa), Ospedaletto, Maserà e Arzergrande. Perché conti alla mano, si è visto che by-passando Padova Tre, si riesce a ottenere il medesimo servizio a costi inferiori. Va da sè che si sta servendo su un piatto d’argento al neo costituito Consiglio di bacino l’opportunità di rimettere in discussione la concessione e meditare di mettere nuovamente a gara il servizio. Una partita da 30 milioni di euro l’anno da cui Padova Tre rischia di essere definitivamente esclusa.

Sempre meno Comuni sono persuasi della possibilità di “salvare” Padova Tre, il cui bilancio minaccia di chiudersi con due milioni di perdite, e di affidarsi a un Consorzio che avrebbe dovuto controllarla ma in passato ha chiuso entrambi gli occhi. Con l’acqua sporca, però, non si intende buttare anche il bambino. Che in questo caso prende le sembianze dell’attuale presidente del Consorzio Padova Sud, Alessandro Baldin. «Assieme al Consorzio» sottolinea il sindaco di Este Roberta Gallana, «stiamo ragionando sulla possibilità di realizzare un progetto pilota che permetta un controllo sulla gestione e sui costi. Se questo si dimostrerà utile potrà essere replicato. Si tratta di una idea su cui siamo disponibili perché non è più accettabile il tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto, deve venire a galla la verità. Se la società non ha la forza di rimanere in piedi, si traggano le dovute conseguenze. Ho chiesto al presidente Baldin di proporre una soluzione che garantisca il livello del servizio, il divieto di qualsiasi aumento delle tariffe e la sicurezza che i soldi dei cittadini vengano affidati a soggetti affidabili». Peccato non spetti al Consorzio “affidare il servizio”.

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