Padova, in un anno trovati 102 abusi edilizi
Affitti brevi: saranno le forze dell’ordine a occuparsi di verificare la presenza del Cin e dei requisiti. Ecco come Palazzo Moroni dà la caccia a chi non rispetta le leggi
Sono stati in totale 102 gli abusi edilizi rilevati dai tecnici comunali nel 2024. Una buona parte dei quali riguardano privati cittadini che modificano case senza autorizzazioni o contravvenendo alle norme, ma c’è anche una parte consistente di immobili di società che si scoprono abusivi o frazionati in modo da ricavare alloggi da utilizzare per affitti brevi.
È il fenomeno che emerge dopo la scoperta di un B&b abusivo di 16 camere in passaggio Gaudenzio (vicino corso del Popolo), e che il governo sta cercando di arginare con le nuove norme sugli affitti brevi. Norme però non ritenute sufficienti dalle associazioni di categoria.
L’attività di controllo
Dal punto di vista di Palazzo Moroni in campo ci sono ben due squadre che si occupano di controlli contro l’abusivismo: un ufficio di vigilanza del settore Edilizia privata, composto da 3 persone e coordinato dall’architetto Mauro Geron; e poi una squadra della polizia locale composta da 5 persone. Entrambe ricevono segnalazioni e fanno sopralluoghi e verifiche.
Il Comune può contare anche su una “ortofoto” (un’immagine satellitare molto precisa, ndr) aggiornata al 2023, e poi si utilizzano anche Google Maps e Street View per le comparazioni con il passato.
La verifica dei Cin
Non spetta al Comune né alla polizia locale invece il controllo dei Cin, il codice identificativo che le nuove norme hanno introdotto a partire dal 1 gennaio per ogni appartamento utilizzato per alloggi brevi.
Ad occuparsene saranno direttamente le altre forze dell’ordine: «Il codice identificativo dell’attività dovrà essere esibito sugli annunci e sui social per le prenotazioni. Su iniziativa del Ministero nei prossimi mesi potremo essere chiamati ad effettuare controlli a tappeto per verificare il rispetto della nuova legge in materia», ha spiegato il capitano Massimo Andreozzi, comandante provinciale del reparto dei Nas di Padova.
A poche settimane dall’entrate in vigore della norma a Padova erano ancora circa il 30% gli annunci di affitti brevi che non si erano messi in regola. In città infatti c’erano 1.576 strutture registrate su un totale di 2.408.
Oltre al Cin la legge prevede che ogni appartamento abbia la dotazione minima dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune della Segnalazione certificata di inizio attività (Scia). E su questo i controlli dovranno incrociarsi con i dati di Palazzo Moroni.
Il b&b abusivo
L’ultimo ed eclatante caso è quello di passaggio Gaudenzio, dove un ex ufficio era già pronto per diventare una struttura ricettiva.
Ogni stanza era stata trasformata in una camera con bagno privato e angolo cottura per un totale di 16-17 stanze. In più il terrazzo era stato suddiviso in terrazzini più piccoli attraverso la realizzazione di una serie di muretti. Il tutto senza nessuna autorizzazione né una comunicazione al Comune.
Il B&b non era ancora attivo perché mancavano le rifiniture, come i piani ad induzione per gli angoli cottura, e gli allacciamenti. Ma è stato bloccato dai tecnici di Palazzo Moroni che ora verificheranno se è possibile sanare la posizione, compatibilmente con la destinazione urbanistica dell’edificio.
L’ufficio appartiene a una società dal nome italiano, ma che ha come amministratori persone di origine cinese. Padovano è invece l’architetto chiamato a progettare i lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’ufficio a B&b.
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