Padova punta sul turismo fluviale: in barca nei canali interni per valorizzare la città

Il Comune di Padova rilancia il turismo fluviale chiedendo alla Regione Veneto il riconoscimento ufficiale dei canali interni come navigabili. Questa iniziativa punta a correggere un errore di classificazione storico e a valorizzare l’identità fluviale della città, migliorando infrastrutture e collegamenti per attrarre più visitatori

Padova punta sul turismo fluviale
Padova punta sul turismo fluviale

Padova punta sul turismo fluviale: chiesto il riconoscimento dei canali interni come navigabili

È stata presentata  una nuova iniziativa del Comune di Padova per valorizzare il turismo fluviale. Il progetto, illustrato dal Vicesindaco Andrea Micalizzi, dall’Assessore al Turismo e alla Cultura Andrea Colasio e dal Presidente del Consorzio Battellieri Antonio Piccolo, mira a includere i canali interni della città nel Demanio della Navigazione Interna, un riconoscimento essenziale per consentirne la navigabilità ufficiale.

Attualmente, alcuni tratti del sistema fluviale padovano sono esclusi dal Demanio a causa di un errore di classificazione ministeriale risalente al 1956 e mai rettificato.

La mancanza di questa classificazione penalizza lo sviluppo di un settore in forte crescita, con oltre 20.000 visitatori annui, ma con un potenziale di raddoppio secondo gli amministratori locali.

I canali interessati

Tra i tratti esclusi, il Comune ha richiesto l’inclusione di:

il Piovego, dalla Porte Contarine all’incile con il canale San Gregorio;

il Tronco Maestro del Bacchiglione, dal sostegno del Bassanello alle Porte Contarine;

il Naviglio Interno non tombinato, dall’incile con il Tronco Maestro al ponte delle Torricelle.

Questi corsi d’acqua, storicamente navigabili, erano stati erroneamente classificati come non transitabili nel 2006, penalizzando così Padova sia dal punto di vista infrastrutturale che economico.

Un progetto strategico per il turismo

“Padova sta vivendo una fase di grande sviluppo e il turismo è uno dei suoi motori principali,” ha dichiarato il Vicesindaco Andrea Micalizzi. “Con il giusto sostegno, possiamo attrarre ancora più visitatori, collegando Padova a Venezia attraverso un percorso fluviale suggestivo e valorizzando l’identità storica della città come ‘città delle acque’.”

Il progetto mira non solo a promuovere il turismo ma anche a rafforzare l’infrastruttura fluviale. Tra gli interventi previsti, la realizzazione di un pontile al Parco Tito Livio consentirà ai visitatori di accedere facilmente al centro storico, con attrazioni come la Cappella degli Scrovegni e i giardini dell’Arena.

Una revisione attesa da anni

Antonio Piccolo, presidente del Consorzio Battellieri, ha spiegato l’origine del problema: “Negli anni ’50, durante l’interramento del Naviglio, fu comunicato al Ministero che alcuni tratti sarebbero stati eliminati, ma non fu chiarito che ciò riguardava solo una parte delle Riviere. Questo errore ha portato a una classificazione sbagliata, poi ripresa nel 2006.”

La Regione Veneto, attualmente impegnata nella revisione del Demanio della Navigazione, ha riconosciuto la validità delle osservazioni presentate dal Comune e dal Consorzio. Questo potrebbe portare finalmente all’inclusione dei canali interni nel Piano della Navigazione Comunale, garantendo accesso ai fondi regionali per la manutenzione e lo sviluppo del turismo fluviale.

Un legame storico con l’acqua

L’assessore Andrea Colasio ha ricordato il valore storico della navigazione a Padova: “Nel Cinquecento, come racconta anche Shakespeare, 80 battelli al giorno collegavano Padova e Venezia.

Investire oggi nel turismo fluviale significa recuperare questa tradizione e offrire ai visitatori una prospettiva unica sulla città.”

Con eventi come la “Water Marathon” e il crescente successo del turismo sul Brenta, Padova punta a consolidare la sua identità fluviale, integrando storia, cultura e sostenibilità in una nuova visione di sviluppo.

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