Padova, università beffata: l'Europa premia la ricerca, ma il governo taglia

PADOVA. Non c’è ricerca senza finanziamenti, ma le risorse ministeriali si contano con il lumicino e così anche Padova, che brilla per eccellenze, si affida sempre di più ai finanziamenti internazionali. L’ultimo, di oltre 6 milioni di euro, premia tre ricercatori padovani che hanno ottenuto il Consolidator Grant, il finanziamento che il Consiglio Europeo della Ricerca destina a ricercatori con almeno 7-12 anni di esperienza dopo il dottorato di ricerca e con un curriculum scientifico molto promettente.
I tre ricercatori premiati sono Giulio Di Toro, Paola Marigo e Sara Richter. L’Università patavina ha ben 15 progetti finanziati nell’ambito del programma Ideas che sostiene la ricerca europea «di frontiera» e rappresenta un nuovo approccio per la ricerca di base. La strada estera è quella più “battuta”: l’Europa si accorge di quanto siamo bravi, lo Stato no.
Come riferiva ieri l’indagine del Sole 24 ore, nel 2013 l’università padovana ha ricevuto dal Miur 276,1 milioni di euro, pari, per studente, a 4.307 euro; rispetto all’anno prima c’è una diminuzione del 3,02%, ovvero 8 milioni e 600 mila euro, 134 euro a studente. Il conto del «finanziamento competitivo» per decreti ministeriali, dipende molto dal corso di laurea, dai risultati della didattica e della ricerca. Dalla distribuzione delle risorse emerge che anche i migliori devono fare i conti con tagli e che persistono enormi differenze tra gli atenei. Nemmeno la clausola di salvaguardia, che garantisce che nessun Ateneo possa perdere più del 5% dei contributi rispetto all’anno prima, consola le Università perché le risorse per la ricerca continuano ad assottigliarsi.
«Il problema è ormai noto - ribadisce Zaccaria - il modello distributivo dei fondi per la ricerca universitaria in Italia, retaggio del passato e ancora di fatto in gran parte legato alla spesa storica degli Atenei, va profondamente modificato premiando il merito e i risultati ottenuti, attraverso uno strumento che renda concreti i risultati della Valutazione sulla Qualità della Ricerca». A pagarne le spese, altrimenti, sarà la passione e il genio dei ricercatori.
Come Giulio Di Toro, professore associato al Dipartimento di Geologia, che insegna Meccanica delle rocce, Complementi di geologia e Geologia strutturale avanzata. Si perde il conto dei riconscimenti internazionali e tiene seminari, fra i tanti paesi, in Usa, Giappone, Francia, Germania, Norvegia, Gran Bretagna, e Israele. La seconda vincitrice Erc, Paola Marigo, laureata e dottorata a Padova, è ricercatrice al Dipartimento di Fisica e Astronomia. S’interessa di Evoluzione stellare e nucleosintesi; stelle, nebulose e galassie. Sara Richter, professore associato al Dipartimento di Medicina molecolare, è un volto già noto alle cronache della ricerca e ai finanziamenti nazionali e internazionali: nel 2011 ha ricevuto anche il sostegno della fondazione creata dal magnate di Microsoft Bill Gates per la cura dell'Aids.
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