Università, Medicina senza test a Padova vale 3 mila studenti: «Preoccupati dai tempi della riforma»
È probabile che il primo semestre possa essere on line. Ma l’ateneo cerca nuovi spazi: resta l’ipotesi dei padiglioni della Fiera

«Sono preoccupato per i tempi della riforma: i decreti attuativi dovrebbero essere già disponibili. Dobbiamo organizzarci con le aule, la logistica, i docenti, il tempo stringe, dobbiamo capire come gestire la mole di studenti che arriverà». A parlare è Marco Ferrante, prorettore alla didattica dell’Università di Padova.
La riforma licenziata da Camera e Senato che elimina il test d’ingresso a Medicina posticipando alla fine del primo semestre la selezione degli alunni, sta mettendo in difficoltà gli atenei italiani.
Regnano incertezza e confusione. Negli ultimi tre anni il numero di studenti e studentesse che dopo la maturità ha provato il concorsone di medicina a Padova si attesta attorno ai 3.200. Nell’estate 2024, nelle due date consentite, si sono ritrovati in 3.055 a maggio e 3.511 a luglio. Molto probabilmente sempre gli stessi, speranzosi di alzare il voto.
DA CENTINAIA A MIGLIAIA
Quest’anno gli universitari in corso sono 530: 440 a Padova e 90 a Treviso. Nella città del Santo frequentano le lezioni in vari edifici e complessi, dal Policlinico di via Giustiniani al complesso Vallisneri di via Colombo: 16 aule in tutto.
«Bisogna capire quanti degli studenti che partecipavano da noi al test si iscriverà a Padova al primo semestre comune – continua Ferrante – In ogni caso gestire logisticamente tremila alunni al primo anno anziché 500 non è uno scherzo».
Si parla di una possibile frequenza on line: «Con numeri troppo elevati sarà probabilmente l’unica soluzione possibile. Ogni università sceglierà come organizzarsi in autonomia, ma il coordinamento con gli altri atenei è fondamentale. Imposteremo un gruppo di lavoro con le altre facoltà di medicina italiane», prosegue il prorettore.
Gli alunni e le famiglie alzano la cornetta, chiedono spiegazioni: «A febbraio li abbiamo incontrati durante le due giornate di orientamento. Giustamente vogliono delle risposte che in questo momento nessuno, giocoforza, è in grado di dare. Spero davvero che la situazione si sblocchi al più presto. Gli alunni dovrebbero già avere la situazione chiara – conclude Ferrante – Di certo è un problema da risolvere, faremo del nostro meglio per impostare al meglio il nuovo corso di medicina che dovrà essere fatto al meglio delle nostre possibilità. L’impianto nel nuovo primo semestre è tutto da pensare».
Grandi punti interrogativi per Veterinaria e Odontoiatria. Anche in questo caso è stato abolito il test d’ingresso? «Non so risponderle – dice Ferrante – I decreti attuativi ci diranno anche questo. Spero davvero che la situazione si sblocchi al più presto».
IPOTESI SPAZI IN FIERA
Nella costante ricerca di spazi il Bo da più di un anno ha messo gli occhi sui padiglioni 7 e 8 della Fiera, proprio a fianco del nuovo hub di Ingegneria, che sarà aperto in autunno. Una soluzione che potrebbe tornare utile a maggior ragione adesso, se dovesse esserci urgente bisogno di spazi.
La trattativa con PadovaHall (la società che gestisce il quartiere fieristico) si è concentrata attorno a una stima del valore dei due edifici, su cui il Comune sta ancora pagando un mutuo decennale. In caso di acquisto dei padiglioni (o anche solo di uno dei due) si arriverebbe a una consistente riduzione dei mutui da pagare, a tutto vantaggio dei bilanci della società.
C'è da dire anche che già oggi l'ateneo utilizza il padiglione 14 come grande spazio suddiviso in più aule per le lezioni e che una parte del padiglione 7 è già utilizzata per lo Smact competence center, che mette insieme ricerca, innovazione e imprese. Infine, sul padiglione 8 pende però anche un altro progetto: una nuova Arena della musica, realizzata per ospitare concerti e spettacoli al chiuso con una capienza da 10 mila persone.
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