PadovaFiere a Gi Planet in settimana la firma

È la settimana decisiva per la Fiera. Andrà in porto nei prossimi giorni l’affitto del ramo d’azienda di PadovaFiere spa dai francesi di GlEvents ai padovani di GiPlanet. E il quartiere di via Tommaseo tornerà in mani italiane, anzi venete. In attesa però di un necessario piano di rilancio.
Tutto risolto? Non proprio. L’annuncio del sindaco Massimo Bitonci è dello scorso 7 luglio e indicava il 1 agosto come data del “subentro”. Poi diversi problemi si sono sovrapposti e tutto è slittato a dopo le ferie. Nei giorni scorsi infatti sia il presidente di GiPlanet Andrea Olivi (ex ad della Fiera prima dell’arrivo dei francesi) che l’amministratore delegato Luca Griggio hanno frequentato gli uffici di via Tommaseo in riunioni (anche notturne) per trovare la quadra. La proposta rimane la stessa: ai francesi per il ramo d’azienda andranno 400 mila euro annui per 5 anni (contratto rinnovabile per altri 5) e il 10% della quota eccedente i 10 milioni di euro di fatturato. Ma ci sono anche i canoni d’affitto da pagare per l’utilizzo dei padiglioni.
Ecco una panoramica delle questioni in ballo che condizionano quella che lo stesso Olivi ha definito la «coraggiosa operazione» di GiPlanet.
La gara pubblica. Per una modifica nella gestione di un patrimonio pubblico (tutti i padiglioni infatti restano di proprietà pubblica) serve una gara d’appalto? Il Pd, con il segretario provinciale Massimo Bettin, supportato da un parere legale ha sempre sostenuto di sì. I francesi hanno replicato con un altro parere legale terzo firmato dall’avvocato Bruno Sarzotti, dello “Studio Avvocati civilisti & amministrativisti associati” di Torino, che ha confermato l’ambito privatistico dell’operazione. Non sono esclusi però eventuali ricorsi giudiziari sull’operazione.
L’affitto dei padiglioni. I contratti sottoscritti da PadovaFiere spa nel settembre 2005 sono trentennali: i canoni annui da corrispondere sono di 190 mila euro al Comune di Padova e di 1.360.000 euro a Fiera Immobiliare spa (salvo l’aggiornamento dell’indice Istat). GiPlanet però vorrebbe uno sconto o la possibilità di affittare solo una parte dei padiglioni, in base alle necessità delle manifestazioni. Ma l’affitto a Fiera Immobiliare copre il mutuo trentennale di 24 milioni acceso nel 2006 per la costruzione dei padiglioni 7 e 8.
Le manutenzioni. Nel contratto del 2005 PadovaFiere spa si era impegnata a effettuare manutenzioni e ristrutturazioni per 500 mila euro l’anno, pari a 15 milioni in 30 anni. Sono passati 11 anni, la somma spesa avrebbe dovuto essere di 5,5 milioni. Al 31 dicembre 2015 però la società ne aveva spesi 3.610.600 (di cui 228.900 nell’ultimo anno). Mancano all’appello dunque 1.889.400 euro. Chi li pagherà? E chi pagherà per i futuri lavori?
Nel frattempo il Comune ha speso 3 milioni nel 2015 per la ristrutturazione dei padiglioni 1, 2, 3 e 4, più un altro milione e mezzo nel 2016 per il 14 e il 15.
Il centro congressi. Chi gestirà il PalaCongressi in corso di realizzazione? PadovaFiere spa può vantare un preliminare accordo di programma sottoscritto il 30 settembre 2011 e approvato dal consiglio comunale il 24 ottobre. È espressamente deliberato di conferire alla società la futura gestione della congressistica.
La situazione economica. Con un passivo di 3.127.652 euro nell’esercizio 2015 il patrimonio netto della società si è ridotto da 5 a 2 milioni. Il totale dei debiti a fine 2015 era di oltre 3 milioni, la maggior parte (2,6 milioni) verso fornitori. Il servizio di tesorerie oggi è svolto da GlEvents, con il passaggio in mani italiane bisognerà trovare una banca.
Il futuro dei dipendenti. PadovaFiere spa ha 34 dipendenti (di cui 26 impiegati, 4 operai, 3 quadri e un dirigente). Le spese per il personale sono di 1.775.000 euro all’anno, pari al 23% del valore della produzione.
La causa con Verona. È in corso la battaglia legale con VeronaFiere per “Expobici”. Un contenzioso che è entrato anche nel bilancio 2015 della casa madre GlEvents che parla di un «actes graves de concurrence déloyale/parasitisme».
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