Paese stretto alla famiglia «Gino ci mancherà tanto»

SAONARA. La comunità di Saonara e in particolare la frazione di Tombelle si preparano a dare l’estremo addio a Gino Nicoletto, il pensionato morto tragicamente nel pomeriggio di mercoledì 2 maggio, schiacciato dal suo motocoltivatore in fase di manovra. Le esequie di Gino, che avrebbe compiuto settantanove anni il 2 agosto, verranno celebrate domani sabato 5 maggio alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Tombelle; oggi alle 18 familiari ed amici si ritroveranno sempre in chiesa per un rosario in suffragio. Drammatica e per certi versi incredibile la dinamica dell’incidente che è costato la vita al pensionato di Tombelle: mentre manovrava in retromarcia il mezzo agricolo col quale stava fresando un pezzo di terreno, l’uomo ha perso il controllo del macchinario che lo ha spinto contro un albero mentre la leva del cambio lo ha schiacciato all’altezza del collo, uccidendolo in pochi minuti. Oltre ai vigili del fuoco e ai carabinieri di Legnaro, sul posto è sopraggiunto l’elisoccorso del 118; ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile. Sin dalle primissime ore dopo la tragedia, la casa di via Isonzo dove Gino Nicoletto viveva assieme alla moglie Maria Garofolin e alla famiglia del figlio Silvio, è divenuta meta di un incessante pellegrinaggio di amici e semplici conoscenti, venuti ad esprimere il cordoglio e la vicinanza di tutto il paese. Gino era molto attivo in parrocchia, dove svolgeva il suo volontariato in varie forme. «Aveva cantato per lungo tempo nel nostro coro, ed era infaticabile in ogni occasione di festa, specie per la sagra settembrina» così lo ricorda il parroco di Tombelle, don Fabio Fioraso; «Lavorava sempre con energia, anche se le sue forze non erano più le stesse di un tempo». L’altra grande passione di Gino Nicoletto era la coltivazione dell’orto, che curava con solerzia: nel luglio del 2009 il mattino di Padova aveva pubblicato una foto dove mostrava orgoglioso un pomodoro di ben due chili, ottenuto da una particolare semente che conservava con cura da molti anni. «Un uomo cordiale, espansivo, generoso, mancherà a tutti noi» dice il sindaco Walter Stefan, che conosceva personalmente sia Gino sia la moglie Maria «Mi ha colpito in modo particolare la crudele assurdità della sua morte; questo incidente è stato davvero spaventoso».
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