Palazzi storici in vendita in centro a Padova, ecco quali e quanto valgono

Edifici deserti e abbandonati, molti dei quali dello Stato, per un valore di oltre 10 milioni di euro. In affitto l’ex sede della Popolare Vicenza in piazza Cavour
TOME' - PALAZZO DELLE DEBITE
TOME' - PALAZZO DELLE DEBITE

PADOVA. Basta leggere il grande cartello che è stato messo sul lato est di piazza Cavour: l’ex sede della Popolare di Vicenza è in vendita oppure si può affittare. È solo l’ultimo di una serie di palazzi vuoti e abbandonati che creano veri e propri “buchi neri” in centro. Alcuni dei quali, per di più, appartengono allo Stato che cerca di alienarli attraverso bandi e aste. Inutilmente, da anni. Un patrimonio che supera abbondantemente i 10 milioni di euro di valore e varie destinazioni, anche commerciali.

Piazza Cavour semi-vuota

TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PALAZZO IN VENDITA IN PIAZZA CAVOUR
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PALAZZO IN VENDITA IN PIAZZA CAVOUR


L’ex sede della Popolare di Vicenza in piazza Cavour adesso è di proprietà di Intesa. Può essere acquistata o locata attraverso due società immobiliari: AntoItalia networking, con sede a Milano in via Fatebenefratelli, o l’agenzia Gabetti con uffici anche in città. Da anni presidente di AntoItalia è Fabio Tonello, padovano, che assieme a Guerrino Polito è stato tra i fondatori di Antoniana Case.

La decisione di affittare lo storico palazzo anche a singoli piani è arrivata dopo che sino a pochi mesi fa l’edificio, con un valore immobiliare di 3,5 milioni, è stato messo in vendita con varie procedure, ma nessuno l’ha mai acquistato perché le condizioni di vendita sono state considerate dagli acquirenti sempre troppe alte.

Nella stessa piazza c’è un altro edificio storico in fase di alienazione: è l’ex sede di Antonveneta, oggi passata a Mps Immobiliare, grande circa mille metri quadri. Possibilità di vendita ci sono anche per l’intero edificio di quattro piani della sede dell’ex Antonveneta in via Verdi: 860 metri quadri all’incrocio con via Dante.

Palazzo delle Debite

È l’assessore al commercio Antonio Bressa a confermare la notizia che, dopo tanti anni di silenzio e d’immobilismo, ci sarebbe un fondo milanese seriamente interessato ad acquistare Palazzo delle Debite in piazza delle Erbe. La trattativa sarebbe già in corso con Invimit, la società che sta trattando la vendita dei “gioielli dello Stato” in tutta Italia e che è controllata al 100% dal Ministero dell’economia e delle finanze.

Il bellissimo immobile che si affaccia su piazza delle Erbe ha una superficie di 15.912 metri quadri e una perizia catastale, effettuata alcuni anni fa, l’ha valutato 7 milioni e 335 mila euro. L’edificio è stato costruito nel 1874 (otto anni dopo l’annessione al Regno d’Italia) su un progetto dell’architetto Camillo Boito, fratello del musicista Arrigo, sulle ceneri di quelle che in epoca medievale erano le vecchie prigioni cittadine, dove scontavano la pena anche i debitori insolventi. Fino agli anni ’90 ospitava gli uffici dell’Inps ed anche l’assessorato ai tributi quando era sindaco Gottardo.

Palazzo Dondi dell’Orologio



In via Cesare Battisti c’è palazzo Dondi Dell’Orologio, che ha invece una superficie di 3.764 metri quadri. La pianta originaria risale al ’500, all’epoca della Serenissima. È stata sede dell’Inail. Attualmente è sempre di proprietà di Inivimit. E alcuni anni fa lo Stato ha speso ben 5 milioni di euro restaurandolo con un progetto di riqualificazione, sia esterna che interna, firmato dall’archistar Paolo Portoghesi. Nel salone centrale c’è uno stupendo affresco di Domenico Campagnola. È caratterizzato anche da uno scalone monumentale di grande bellezza.

L’ex tribunale militare

Palazzo Rinaldi, infine, è il luogo pregiato, dove nell’omonima via, poco lontano dal centro San Gaetano, c’era la sede del Tribunale militare. Ultimo procuratore con le stellette è stato il napoletano Maurizio Block. Invimit per la sua vendita, un anno fa, ha organizzato un bando di gara le cui domande per aggiudicarsi l’immobile sono scadute proprio a dicembre 2019 con una base d’asta di 3 milioni e 410 mila euro. Ma ad un anno esatto da quel bando non si sa ancora a chi è stato assegnato il palazzo. Probabilmente l’asta è andata deserta e non si è saputo più niente a causa della diffusione del Coronavirus.

Palazzo Rinaldi, dopo la chiusura del Tribunale militare, poteva essere stato utilizzato solo con destinazione direzionale. Durante l’amministrazione guidata da Massimo Bitonci fu approvata una delibera comunale in cui si concedeva la possibilità di avere una destinazione anche commerciale e residenziale. Nonostante questa allentante possibilità per gli immobiliaristi, anche per Palazzo Rinaldi tutto tace. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova