Palazzina del degrado: 22 appartamenti destinati all’Ater

PADOVA. Sono destinati all’Ater di Padova i 22 appartamenti della palazzina centrale di via Verrocchio a Pontevigodarzere. Il condominio, ancora non finito e ora in avanzato stato di degrado che si affaccia sul capolinea nord del tram, è stato oggetto di un preliminare d’acquisto (senza cessione di denaro) nell’estate scorsa e l’Ater padovana attende, come da contratto, la consegna dei 22 appartamenti in classe A+ perfettamente funzionanti entro la primavera del 2020.
L’acquisizione
Un’operazione da oltre 3 milioni di euro che compare nel Piano di interventi 2020-23 dell’Ater padovana. E tuttavia è lo stesso ente economico a far sapere, per bocca del suo presidente Gianluca Zaramella, che l’investimento sarà vincolato all’effettiva consegna dei 22 appartamenti completamente attrezzati.
«Nell’estate del 2018 abbiamo siglato un preliminare d’acquisto con Temanza Srl, società titolare della palazzina», spiega Zaramella, «ma abbiamo concordato di non versare in quella fase neppure un euro. Solo all’effettiva consegna dell’immobile, realizzato a regola d’arte e in classe A+, come da contratto, allora sborseremo alla società quanto pattuito». Circa 137 mila euro per ciascun appartamento, mediamente 2 camere da letto e oltre 70 metri quadri realizzati secondo le più moderne tecniche costruttive.
«Il prezzo è interessante e abbiamo ricevuto rassicurazioni da Temanza che già entro la fine dell’estate le difficoltà di ordine giudiziario che hanno bloccato i lavori saranno risolti», continua Zaramella.
L’investimento
«Abbiamo agito nella maniera più prudente, di fatto prenotando un acquisto che effettueremo solo una volta che ci saremo assicurati il rispetto dei capitolati previsti dall’accordo. Il denaro lo abbiamo in cassa e saremo pronti a procedere con le assegnazioni subito dopo la consegna dell’immobile». E tuttavia qualche elemento di incertezza e di dubbio, viste le condizioni stesse della palazzina, in stato di degrado evidente, ci sono.
«Ci auguriamo di certo che l’operazione possa andare a buon fine», conclude il presidente dell’Ater. «I 3 milioni di euro previsti sono frutto della vendita di alloggi non Erp in nostro possesso e sono destinati dalla legge all’acquisto di altri alloggi che saranno assegnati a canone convenzionato, seguendo le graduatorie. Va da sé», sottolinea il presidente Ater, «che se non venissero rispettati i tempi o se si pretendesse di consegnarci appartamenti non conformi alle clausole contrattuali sarà nostra facoltà recedere dal contratto e orientare i fondi su altri progetti analoghi. Un’opzione per noi a saldo zero», precisa Zaramella, «ma che preferiremmo non si verificasse. Del resto non possiamo non tenerla in considerazione a tutela del patrimonio pubblico che gestiamo al servizio delle fasce più deboli della popolazione». —
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