Palestre Happy Fit, la Finanza indaga
Dipendenti assunti come addetti alla reception e di fatto impiegati come istruttori, promoter, segretari e incaricati delle pulizie. Nasce da un esposto firmato l’indagine della guardia di finanza sulla catena di palestre Happy Fit (con sede legale a Villorba), presente in città in via Prima Strada e a Tencarola in via Padova. Il faldone è finito in carico al gruppo Ambiente Lavoro e Colpe professionali della procura di Padova.
Il blitz delle Fiamme gialle
Il 7 maggio scorso i finanzieri del capitano Luca Gelormino si sono presentati all’interno della palestra di via Padova a Tencarola e hanno chiesto documenti e dati a tutti i dipendenti presenti, scoprendo così che chi vende gli abbonamenti fa anche le pulizie e che i responsabili della cassa all’occorrenza fungono anche da istruttori. Uno dei giovani interrogati dai militari, alla domanda “Quali sono i tuoi strumenti di lavoro” ha risposto: «Telefono, computer e aspirapolvere». Dal punto di vista contrattuale, quasi tutti sono assunti a tempo determinato con una paga mensile di mille euro. Nel corso del controllo è stata rilevata l’assenza del direttore tecnico, figura prevista dalla normativa.
«Concorrenza sleale»
Secondo il quadro ricostruito dalla guardia di finanza la gestione del personale avrebbe consentito alla nota catena di palestre (con 20 mila iscritti in tutta Italia) di praticare prezzi imbattibili: abbonamenti da 19,99 euro al mese senza limiti. Una cifra che, di fatto, massacra la concorrenza.
L’esposto
Il dettagliato esposto è stato scritto e firmato da un ex cliente che si è preoccupato di fare arrivare i suoi rilievi ai carabinieri del Nas, alla Procura di Padova, al comando provinciale della Guardia di finanza, ai vigili urbani e anche al comando dei vigili del fuoco. Nell’esposto infatti si fa riferimento a una serie di carenze dal punto di vista della sicurezza. «Ho personalmente rilevato condizioni igieniche precarie tanto da non poter usufruire dei servizi igienici» scrive il denunciante, «non mi è stato chiedo il certificato medico per l’idoneità fisica per l’attività sportiva non agonistica; all’interno della palestra ci sono due stanze solarium a cui si accede dopo aver acquistato i gettoni alla cassa segreteria senza però che venga rilasciato lo scontrino; il solarium è inoltre privo di personale preparato ad informare i clienti di quanto tempo ci si possa sottoporre al trattamento abbronzante; non vi è controllo che i clienti svolgano un’attività fisica corretta; ho avuto modo di osservare più volte che le uscite di sicurezza erano chiuse o ostruite da materiali quali attrezzi o macchine speciali; gli estintori collocati sulle pareti appaiono scarichi». In seguito alla spedizione dell’esposto si sono mossi anche i vigili del fuoco che hanno ispezionato da cima a fondo la palestra di via Padova. Tutti gli atti compilati dai finanzieri padovani sono stati spediti ai colleghi trevigiani che dovranno chiudere il cerchio con le verifiche alla sede legale della società che amministra Happy Fit.
@enricoferro1
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