Padova, ragazzina palpeggiata in tram mentre va a scuola
Il padre della ragazza: «Inizia a riprendersi adesso, dopo un mese, quel mezzo doveva essere sicuro per tutti»

«Mia figlia si sta riprendendo adesso, dopo giorni. Per lei è stato un trauma molto grande». Le parole sono di un padre padovano, in ansia e con una forte rabbia dentro, per quello che è successo a sua figlia sedicenne, violentata sul tram. Un episodio per il quale l’autore la farà molto probabilmente franca, visto che le telecamere del torpedone blu quel giorno non funzionavano.
Il genitore ha deciso di rendere pubblica questa storia che lo coinvolge direttamente perché «Non voglio accettare che accadano queste cose, in un mezzo che dovrebbe essere sicuro, soprattutto alle 9 di mattina».
Ma ecco come sono andati i fatti, accaduti a metà marzo. «Mia figlia 16 enne, che frequenta una scuola superiore, quel giorno entrava alla seconda ora. Ha preso il tram per raggiungere la scuola quando ad un certo punto un uomo, di carnagione chiara, dall’apparente età di 55 - 60 anni, le si è avvicinato e ha iniziato a toccarla nelle parti intime. Lei è rimasta come impietrita da quel gesto ed è scesa appena ha potuto. Mi ha chiamato l’ho raggiunta appena mi è stato possibile e subito mi ha raccontato cos’era successo. Era angosciata».
Padre e figlia hanno raggiunto subito la stazione dei carabinieri di Padova Principale dove è stata firmata la denuncia dei fatti. «I carabinieri mi avevano detto che nel giro di poche ore avrebbero chiesto il filmato delle telecamere interne alle carrozze del tram, accertando così i fatti e dando un volto a quella persona ignobile».
Purtroppo però, sono stati gli stessi carabinieri a riferire che quel giorno le telecamere non erano in funzione e quindi non c’è nessuna registrazione di cosa possa essere successo all’interno della carrozza. Una evidenza che lascia deluso il genitore, desideroso che quel maniaco dovesse pagarla per quanto fatto ad una adolescente con la speranza che con una punizione, una condanna, ci pensasse molto prima di rifare un gesto simile. Alle 9 di mattina, ai danni di una ragazzina che ha subito lo shock di venir insidiata nella sua intimità.
Il fatto che le telecamere non fossero in funzione è una fatalità, solitamente sono sempre accese e riprendono l’interno del tram.
Ovvio che a volte ci sono essere dei malfunzionamenti che proprio quella mattina di un mese fa non hanno permesso di andare a rivedere il filmato. Che avrebbe mostrato chiaramente il volto del molestatore, anche perchè la qualità delle immagini è molto buona.
Nessuno degli altri passeggeri si è accorto di nulla e quindi nessuno ha potuto far nulla richiamare quell’individuo, per avvertire le forze dell’ordine o lo stesso conducente del mezzo pubblico. L’adolescente non ha più voluto prendere i mezzi pubblici da sola e da pochi giorni sta superando quella paura difficile da rimuovere. Tutta la manutenzione del tram e quindi anche le telecamere di videosorveglianza sono di competenza di BusItalia.
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