Panama, in ambasciata si parla padovano. Ambrosetti sogna un’intesa con il Bo

Panama parla padovano, incontrare persone nate e vissute in città non è così improbabile. Anzi. Basta parlare con l’ambasciatore italiano dello stato dell’America centrale, Massimo Ambrosetti, un padovano doc, nato e cresciuto a Pontecorvo per rendersene conto. Ha studiato Giurisprudenza e Scienze Politiche in città (perfezionando i suoi studi anche a Cambridge e Oxford) prima di iniziare la carriera diplomatica nel 1991. È stato nominato ambasciatore italiano nella repubblica panamense nello scorso anno dopo esperienze a Pechino, Washington e Bruxelles. Ha 56 anni è sposato con Elena Gigliotti Valentini Alvarez e padre di Bianca Maria e Ludovico. Torna regolarmente a Padova, di recente ha pure incontrato degli studenti. Suo fratello è professore di Diritto Penale nella nostra Università.
Ambasciatore com’è stato il suo arrivo a Panama?
«Tutto è andato per il meglio, il mio primo incontro ufficiale è stato con il viceministro degli Esteri, Luis Miguel Hincapiè che sapeva già che ero padovano e mi disse subito che pure lui era nato nella mia città, visto che all’epoca sua padre si stava perfezionando negli studi di diritto proprio lì e quindi la sua famiglia si era stabilita a Padova».
Ma gli incontri con i padovani non sono finiti qui, vero?
«Assolutamente, Panama parla italiano e soprattutto padovano. Il vicerettore del Politecnico di Panama è Mauro Destro, nativo e originario della nostra città. Panama ha già in essere un importante accordo tra università con il Politecnico di Torino e mi piacerebbe molto creare un’alleanza con la prestigiosa Università di Padova. Spero che ci sia quanto prima l’opportunità di gettarne le basi. Gli aspetti che potrebbero unire le due istituzioni sono molti».
Com’è la situazione laggù, quanti italiani ci vivono?
«È un paese con una natura straordinaria e una economia che sta crescendo molto, soprattutto negli ultimi 10 anni. È un’isola felice, un posto sicuro per viverci, si sono stabiliti qui circa 12 mila italiani. Molti dei quali vivono qui da generazioni, non solo presenze recenti. Io da quando sono a Panama ho incontrato diverse decine di padovani, con i quali ho parlato anche della nostra amata città. Poche settimane fa ho conosciuto una signora di Albignasego che vive qua ormai da 50 anni. Una recente festa a Panama è stata allietata da un concerto di musica barocca veneta che è stato molto apprezzato».
Lo sviluppo della repubblica sta portando imprese italiane laggiù?
«Un mese fa ho incontrato un consulente italiano, che tra l’altro era di Padova, che è venuto per capire che imprese italiane possono essere interessate a lavorare quaggiù. Come detto l’economia è in costante crescita e c’è bisogno soprattutto nel settore della meccanizzazione in agricoltura, ma non solo. Credo sia tornato con importanti indicazioni, come ambasciata l’abbiamo agevolato nella ricerca». Ambrosetti ha partecipato l’ultima settimana di luglio alla XIII Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici d’Italia che si è svolta al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Si è parlato dell’impegno della diplomazia italiana su temi come Europa, Mediterraneo, cooperazione, sfide della globalizzazione, soft power italiano e tutela dei connazionali all’estero.
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