Panizzolo e Pavanello tra loro sarà scelto il vescovo di Rovigo

MONSELICE. «No no, la notizia è infondata. Mercoledì mattina io sarò come sempre a Monselice ed è qui che rimarrò anche nei giorni successivi». A distanza di due mesi e mezzo monsignor Sandro Panizzolo si ritrova a dover dare un’altra smentita: l’arciprete del Duomo di Monselice è infatti nella rosa dei nomi papabili per la successione di Lucio Soravito De Franceschi, vescovo della diocesi di Adria e Rovigo, il cui mandato è scaduto da più di un anno. Già a inizio ottobre il cinquantanovenne sacerdote era stato indicato come possibile vescovo di Cremona, dove tuttavia il seggio episcopale è andato ad Antonio Napolioni, fino a metà novembre parroco di San Severino. Anche allora, come oggi, Panizzolo ha negato ogni fondamento alla notizia, e d’altro canto non potrebbe essere altrimenti visto che fino all’annuncio ufficiale vige l’obbligo del silenzio più assoluto. Media locali e fonti ecclesiali sembrano tuttavia aver ristretto la cerchia su due nomi, quello di Panizzolo e del vicentino monsignor Pierantonio Pavanello. Cancelliere della Diocesi di Vicenza, 60 anni e nativo di Bassano del Grappa, docente di Diritto canonico, nel 1992 il religioso è stato anche nominato “difensore del vincolo” del Tribunale ecclesiastico del Triveneto, diventando poi giudice nel 1999. Fino a qualche settimana fa un altro nome noto per la Chiesa locale vantava un certo credito e alcune quotazioni, ossia quello di don Giacinto Costalunga, 62 anni, vicario parrocchiale del Duomo di Monselice e padre dell’associazione Casa Amica. Il suo profilo rispondeva pienamente a quelli privilegiati e apprezzati da papa Francesco. Il segreto tuttavia non durerà a lungo: questa mattina, nel Salone del Vescovado di Rovigo, il vescovo Soravito darà lettura ufficiale della nomina del nuovo pastore diocesano. (n.c.)
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