Parcheggi, modello Verona: duemila posti interrati vicino all’Arena

VERONA. Oltre 1.600 posti in due park interrati a poche centinaia di metri dall’Arena. E altri mille in strutture limitrofe al centro, collegati con bus navetta o con una passeggiata di un quarto d’ora al massimo. È la Verona accessibile realizzata, con investimenti milionari e project financing, negli ultimi 15 anni, soprattutto dall’amministrazione guidata da Flavio Tosi. Un confronto (che diventa impietoso) con Padova, dove le uniche strutture realizzate negli ultimi anni sono l’ex Cledca (556 posti in via Trieste) e il Rabin (425 posti in Prato). E nulla di interrato dopo che la vicenda di via IV Novembre ha fatto scattare nella città del Santo una sorta di “fobia”.
PRIMA ITALINPA, POI TOSI
Intanto però la città scaligera corre veloce. E, dopo aver risolto il nodo parcheggi, ha avviato i lavori per la prima di quattro linee di filobus: un progetto da 143 milioni con mezzi elettrici da 18 metri che riescono a sganciare il pantografo e procedere a batteria. Contemporaneamente si penserà ai park scambiatori ai capilinea del nuovo mezzo.
Ma Verona può già contare, come detto, di un buon numero di park interrati a raggiera del centro. Si parte dal piano ex Italinpa, ideato nel 1987, che prevedeva cinque strutture realizzate in project. Per completarle ci sono voluti trent’anni. Il primo ad essere aperto, nel 2000, è stato in piazza Isolo. Poi quello a servizio dell’ospedale Borgo Trento, quindi la sistemazione del park Arena e del Cittadella. E infine, completato nel 2017, l’ex Arsenale. A questi l’ex sindaco Tosi ha aggiunto altre strutture private e un grosso investimento comunale: il park Centro all’ex gasometro.

VICINO ALL'ARENA
I parcheggi interrati più vicini al monumento simbolo della città, che d’estate ospita numerose serate di spettacoli e opere liriche, sono il Cittadella e il Saba Arena. In totale offrono 1.620 posti.
Il primo, con 750 stalli spalmati su tre piani interrati, è stato progettato nel 2003. La gara per il project financing è stata vinta da Astaldi e nel settembre 2008 sono iniziati i lavori. Completati in due anni nonostante il ritrovamento di alcuni reperti archeologici. La piazza che era un parcheggio, è stata così in parte pedonalizzata.
Poco lontano, invece, nello spazio del vecchio stadio Bentegodi, è stato realizzato il Saba Arena, con un piano in superficie e altri tre interrati per un totale di 870 posti. C’è anche un fast food e un ufficio per le informazioni turistiche.
I PARK IN PROJECT
Attorno al centro di Verona ci sono poi altri quattro park gestiti dalla spagnola Saba, società presente in Europa e Sudamerica, che gestisce 378 mila stalli in 1.175 strutture (in Italia anche a Pisa, Bologna e Perugia). Il più vecchio è l’Isolo, nell’area dell’Acqua Morta: ha 247 posti ma soffre il tempo perché gli stalli sono stretti e le rampe piccole.
Il più recente invece è stato ricavato nell’ex Arsenale, caserma austriaca vicina a Castelvecchio. Lavori iniziati nel 2013 e completati nel 2017 dalla Fedrigoli Costruzioni: 209 posti in tre piani interrati, con anche diversi box per i residenti. Durante gli scavi sono emersi reperti di epoca romana, ma sono stati integrati in un “parco archeologico”. Trovata anche una cisterna austriaca, che è stata resa visibile al primo piano interrato. «Ci sono voluti quattro anni di carte e solo pochi mesi di lavori, ma il risultato è ottimo», disse l’allora sindaco Flavio Tosi. In effetti è il massimo della modernità, con accesso Telepass, wi-fi e colonnine per la ricarica delle auto elettriche.
Saba gestisce anche altre due strutture vicine al centro: il Polo Zanotto, 233 posti vicino all’università, e il park De Lellis, 348 posti all’ospedale Borgo Trento.
LA SCOMMESSA DI AMT
Non solo privati. La grande operazione del Comune di Verona, attraverso la società partecipata di servizi Amt è stato ricavare altri 439 posti su due piani interrati nell’area del ex Gasometro, accanto al cimitero. Il park Centro è stato costruito tra il 2012 e il 2015. «C’è stato un finanziamento regionale di 6 milioni e per gli altri 8 abbiamo acceso un mutuo – spiega il presidente di Amt Francesco Barini – È una scommessa vinta: ha cambiato radicalmente il volto della città. E si ripaga alla grande». I dati parlano chiaro: il parcheggio ha registrato incassi per 203.348 euro nel 2018, mentre nel 2017 sono entrati 192.713 euro e nel 2016 161.647 euro.
Il costo è ridotto: 1 euro l’ora. C’è un bus navetta con piazza Bra ma ci si arriva con 10 minuti di passeggiata. «Durante gli eventi come il Natale e i concerti all’Arena è utilizzato al 100% – racconta ancora Barini – E c’è una mole elevata di abbonamenti da parte di chi lavora in centro». —
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