Parco Colli, il presidente Campagnolo molla a sorpresa

ESTE. Massimo Campagnolo si è dimesso dalla carica di presidente del Parco regionale dei Colli Euganei. Alla vigilia delle elezioni regionali Massimo Campagnolo, candidato consigliere regionale per Fratelli d’Italia, venerdì 18 settembre, a ridosso del voto, ha consegnato in Regione le sue dimissioni. È lo stesso ex presidente a spiegarne la motivazione sostenendo l’incompatibilità delle due cariche: «Ho deciso di candidarmi alle regionali e quindi ho voluto non essere di ostacolo a nessuno, tenendo occupati tre posti di carica», spiega Campagnolo, dal 2014 sindaco di Cervarese Santa Croce.
«Non volevo che passasse l’idea che “tre poltrone fanno comodo”, ho preferito la trasparenza. Prima di capire se fossi stato eletto consigliere (non ce l’ha fatta, ndr) ho ritenuto giusto e corretto abbandonare la carica, per questo venerdì ho consegnato le dimissioni e lunedì ho lasciato ufficialmente l’incarico».
Ora la carica di presidente del Parco regionale passerà ad Antonio Scarabello, agronomo di 56 anni e già vice presidente dell’ente dall’ottobre del 2019. La candidatura a consigliere regionale di Massimo Campagnolo però risale all’inizio dell’estate e non appare chiaro quindi perché le dimissioni arrivino proprio a ridosso delle votazioni, e non siano state depositate alla Regione e all’ente all’inizio della campagna elettorale, dato l’incompatibilità delle due cariche, come ha affermato lo stesso Campagnolo.
Sorge però qualche dubbio in merito alla scelta di lasciare di propria iniziativa la guida dell’ente solo due giorni prima della chiamata alle urne, dato che la presidenza del Parco Colli decade automaticamente quando decade il Consiglio regionale. Il compito di nominare i presidenti dei cinque parchi regionali del Veneto infatti spetta alla nuova giunta regionale eletta lunedì.
Il presidente Zaia ad ottobre 2019 aveva nominato il consiglio direttivo del Parco dopo tre anni e mezzo di commissariamento che avevano visto alla guida dell’ente dal 2016 il commissario straordinario Enrico Specchio a cui è succeduto nel 2018 il commissario Stefano Sisto. Una situazione precaria per il primo parco istituito in Veneto che torna ad avere una gestione dei vertici traballante: si dovrà attendere ancora alcuni mesi prima di avere una governance stabile.
La situazione della presidenza del Parco è stata più volte criticata dalla associazioni ambientaliste che tornano a chiedere che avvenga una svolta definitiva nella sua organizzazione. «Quando si usano le cariche di responsabilità solo a fini politici il risultato è questo», spiega Francesco Miazzi, del coordinamento delle associazioni ambientaliste che fanno parte della consulta del Parco Colli. «Ora, se non diamo una svolta seria alla gestione dell’ente rischiamo una nuova paralisi e la rinuncia ad un ruolo importante che il Parco dovrebbe svolgere su tantissimi aspetti. Se non vedremo segnali in questa direzione riprenderemo le mobilitazione coinvolgendo tutte le categorie e l’intero territorio».
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