Parco della Musica, documenti irregolari: annullata la gara

Pasticcio nelle dichiarazioni dei due concorrenti al bando. L’amministrazione cancella completamente l’iniziativa di via Venezia

PADOVA. Tutto da rifare il bando per la gestione del Parco della Musica per i prossimi 5 anni. Anzi è possibile che, causa Covid, non se ne faccia più nulla. Già nell’estate appena trascorsa l’iniziativa dedicata ad aperitivi e concerti nel Parco d’Europa in via Venezia era saltata proprio a causa della contesa legale che si era aperta per la gara bandita dal Comune.

Una gara vinta dalla Contorni srl, società che gestisce “Il chiosco” di via Ariosto. Il precedente organizzatore, cioè il circolo Arci Mame che ha per riferimento Antonio Colella (attuale gestore dei Giardini dell’Arena), aveva però immediatamente fatto ricorso al Tar.

Dichiarazioni irregolari

Un ricorso che adesso perde sostanza perché non c’è più la materia del contendere. Il caposettore del Verde, Ciro Degl’Innocenti, ha infatti annullato l’assegnazione, trovando delle irregolarità nelle dichiarazioni presentate dalla Contorni srl. In particolare era stato indicato tra le referenze di Orlando Michele il fatto di essere stato “responsabile di venue, co-organizzatore e responsabile comunicazione del Parco della Musica 2019”, ma non è stato possibile provarlo visto che l’inquadramento contrattuale era di “fattorino” assunto dalla società Airone sas.

Anche l’altro concorrente, cioè il circolo Mame, ha prodotto imprecisioni nelle dichiarazioni. In particolare attribuendosi la gestione dell’iniziativa a partire dal 2014. Quell’anno invece l’evento è stato organizzato dalla scuola di musica Gershwin, mentre Mame ha iniziato a grestire il parco dal 2015. A questo punto viste le irregolarità di entrambi i concorrenti all’amministrazione non è rimasto altro che annullare tutto il bando di gara.

Il Covid cambia tutto

C’è un altro aspetto che viene sottolineato nell’atto amministrativo: tutti i requisiti della gara erano stati elaborati in epoca pre-Covid. Prevedono attività, come concerti e dj-set, che oggi sono difficilmente realizzabili o proprio vietate (come le discoteche). In più le misure di sicurezza e i protocollo sanitari impongono ai futuri gestori delle spese aggiuntive, non previste nell’avviso di gara. «Non essendo stato stipulato alcun contratto appare opportuno procedere a un aggiornamento dei documenti di gara», scrive il dirigente.

La palla torna adesso nelle mani dell’amministrazione, in particolare dell’assessora all’Ambiente Chiara Gallani, che dovrà decidere se affidare la gestione del Parco o aspettare tempi migliori. —



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