Parla il tirocinante: «Lasciato solo, ma non sono un untore»
PADOVA. «Sa cos'è la cosa che mi fa più male?»
Dica.
«Essere stato additato da tutti come l'untore. Nessuno mi è venuto a trovare quand'ero ricoverato. E' stata dura».
Quarantesette anni, ex aiuto archeologo in un cantiere nell'Altipiano di Asiago, un'esperienza di volontariato in India nel 2004, l'operatore socio sanitario a cui è stata diagnosticata la tbc attiva non vede luce fuori dal tunnel. «Mi sono giocato il posto di lavoro _ racconta con un'inflessione romagnola _ perché non ho terminato il corso che mi avrebbe consentito uno sbocco professionale. E così dovrò ricominciare tutto da capo. Purtroppo non ho avuto una vita facile. Per fortuna che un paio di amici e mia sorella mi sono stati vicini. Altrimenti...».
Lei non si era accorto di stare male?
«No. Giuro. Solo a fine giugno ho cominciato a stare molto male e gli esami hanno confermato che avevo la tbc attiva, ma in una forma molto sensibile, dunque non molto pericolosa. L'unica cosa che posso dire è che al test Mantoux (test familiarmente chiamato «quattro puntini» che serve per diagnositicare la reattività delle persone alla tbc) ero risultato positivo già a marzo».
Sta dicendo che le hanno dato l'idoneità anche se era positivo al test?
«Io non accusando nessuno. Ero positivo. Poi mi sono sottoposto a alla visita d’idoneità per il tirocinio all'Ospedale ai Colli e la dottoressa mi ha detto che era tutto ok ».
Ma?
«Ma, e questo non lo scriva, col senno di poi sarebbe stato meglio che non mi avessero dato il nullaosta. Così mi sarei curato e non avrei perso il posto. Diciamo che se avessi previsto ciò che mi è capitato mi sarei rifiutato io di andare a lavorare in reparto».
E l'azienda ospedaliera?
«Agli Infettivi (RepartoMalattie infettive) ho trovato una dottoressa in gamba. Mi ha aiutato, mi ha tirato su di morale. Ma tutti in quel Reparto sono stati gentili con me. Tutti. Bravi, professionali. Mi dispiace solo che nessuno di Cardichirurgia si sia fatto sentire».
Beh, comprensibile, no? Medici, infermieri, pazienti sono stati tutti costretti a sottoporsi a profilassi obbligatoria...
«Se solo fossi responsabile di ciò che mi è accaduto, capirei. Ma io non ho nascosto niente a nessuno».
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