Parroco celebra la Messa con i fedeli in chiesa e scoppia la polemica

SANT’ANGELO DI PIOVE. Il Coronavirus sospende le manifestazioni sportive, culturali e religiose in tutta Italia. Ma a sorpresa a Celeseo la Santa Messa per la Domenica delle Palme si è celebrata regolarmente. Sono una quindicina i fedeli che hanno preso parte alla funzione religiosa delle 10. A celebrarla il parco della frazione, don Sergio Facco, che ha assicurato di aver agito «Secondo le disposizioni dettate dal vescovo Claudio Cipolla per la celebrazione delle messe domenicali e nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria».
«I parrocchiani hanno mantenuto la distanza minima di sicurezza e si sono presentati in chiesa indossando la mascherina», ha confermato il sacerdote, aggiungendo che durante il rito religioso, «non si è tenuta la processione pubblica così come non c’è stata la benedizione degli ulivi». Si è trattata di una iniziativa del sacerdote per l’avvio della Settimana Santa che non era stata pubblicizzata né sul sito della parrocchia né sul bollettino parrocchiale. In tutte le altre chiese del capoluogo, e non solo, le messe si sono svolte a porte chiuse, cioè senza la presenza fisica dei fedeli in chiesa. Così come previsto dal decreto pastorale “per le celebrazioni straordinarie della Settimana Santa e il Triduo Pasquale 2020”.
Lo stesso vescovo Cipolla ieri ha celebrato la messa delle 9.30 a Padova in una cattedrale deserta. Ed è proprio per l’emergenza sanitaria in corso che è stata rimandata anche la festa delle Palme dell’Acr, che tradizionalmente vede la partecipazione di migliaia di bambini e ragazzi, provenienti da ogni angolo della diocesi, al raduno in piazza delle Erbe a Padova.
La polemica è montata via social e la comunità si è divisa. Un acceso dibattito si è scatenato nel tardo pomeriggio di ieri sulla pagina Facebook “Sei di Celeseo se”. Da una parte i cittadini indignati, da giorni chiusi in casa, che criticano duramente la scelta di celebrare la messa. Si polemizza soprattutto sulla decisione dei parrocchiani di partecipare alla funzione. «Era proprio necessario assistere di persona? Una persona veramente credente Dio lo trova e lo sente ovunque si trovi. Mi chiedo perché nessuno abbia richiesto l’intervento delle forze dell’ordine» scrive una paesana.
Dall’altra c’è chi sostiene la scelta di don Sergio: «Con le dovute distanze la messa è meno pericolosa che recarsi al supermercato», scrive qualcun altro. «Ci sono delle prescrizioni precise dettate dal DPCM e altre indicazioni suggerite dal vescovo che vanno rispettate», ha dichiarato il sindaco Mariano Salmaso. «Stiamo verificando il tutto e la presenza delle persone durante la funzione dove sembra si siano evitati assembramenti di persone», ha aggiunto il primo cittadino, «resta però una questione fondamentale che è quella della responsabilità, non solo di don Sergio ma di tutti i parrocchiani».
«Sulla necessità di partecipare o meno alla messa si può discutere ed è una questione che riguarda la sensibilità di ognuno di noi», ha commentato il sindaco, «ciò non toglie che le regole, tutte, vanno rispettate. Per questo mi appello ancora una volta al buon senso di tutti». —
Martina Maniero. © RIPRODUZIONE RISERVATA .
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova