Parte la bonifica delle ex argenterie di Tencarola

Nel grande sito contaminato dai solventi usati nelle lavorazioni saranno rimossi e sostituiti 150 mila metri cubi di terreno
Di Gianni Biasetto
TAFFARELLI EX ARGENTERIE GREGGIO TENCAROLA DI SELVAZZANO
TAFFARELLI EX ARGENTERIE GREGGIO TENCAROLA DI SELVAZZANO

SELVAZZANO. Ruspe in azione in via Tagliamento a Tencarola dove sono partiti i lavori di demolizione dello stabilimento delle ex argenterie Greggio ad iniziare dal fabbricato che ospitava il magazzino. Un complesso che sorge su un’area di 30.000 metri quadrati tra le vie Tagliamento, Piave e Isonzo. L’intervento, oltre all’abbattimento delle strutture fuori terra dove fino a una quindicina di anni fa, prima del trasferimento dell’attività in zona industriale a Caselle, operava l’azienda fondata nel 1948 da Rino Greggio, prevede anche la bonifica ambientale dell’area sulla base di un progetto operativo che ha ottenuto il nulla osta della Provincia, dell’Arpav, del settore Ambiente del Comune e del Consorzio di bonifica.

L’operazione, a carico del privato, costerà 142.600 euro e prevede tre fasi. La più complessa è quella della messa insicurezza del sito contaminato dai solventi usati per le lavorazioni dell’azienda. È prevista la rimozione di 150 mila metri cubi di terreno inquinato e la sostituzione con terreno certificato. Successivamente, sarà realizzato un sistema di pompaggio delle acque di falda mediante la costruzione di una barriera idraulica formata da sei pozzi che andranno a integrare i due già esistenti che permettono il controllo mensile del valore d’inquinamento. Questa operazione mira a contenere la contaminazione all’esterno dell’area e a diminuire i valori di concentrazione delle sostanze contaminanti nelle acque di falda. Dovranno essere asportati anche alcuni serbatoi interrati che venivano utilizzati per lo stoccaggio dei combustibili.

Sullo stabilimento in disuso, proprio perché posizionato in una zona densamente abitata, negli ultimi anni si è concentrato l’interesse, oltre che dei residenti preoccupati dell’effetto dell’inquinamento sulle persone, anche di alcune associazioni ambientaliste e gruppi politici. La bonifica, secondo quanto previsto dal progetto operativo approvato il 16 ottobre dal Comune, avrebbe dovuto partire nel dicembre scorso. Il titolare dell’area ha chiesto due mesi di proroga per poter predisporre le garanzie fideiussorie e ottenere il nulla osta allo scarico del Consorzio di bonifica Brenta. Ora finalmente i lavori sono iniziati e una volta raso al suolo il vecchio stabilimento e completata la messa in sicurezza l’area avrà una destinazione residenziale.

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