Pasqualetto: "Cacciati a causa del nuovo ospedale"
PADOVA. «Il traditore è Bitonci. Siamo stati cacciati dalla maggioranza per aver fatto domande sul nuovo ospedale. Non siamo schiaccia-bottoni e non votiamo a scatola chiusa».
È uno startupper lanciato nell’economia digitale, eppure Carlo Pasqualetto ha ancora voglia di occuparsi di politica cittadina. Nonostante sia «sangue e fango», per non citare un’espressione ben peggiore coniata da Rino Formica.
Oggi arriva a Padova Adriano Paroli, il commissario cittadino di Forza Italia nominato da Berlusconi per “sbrogliare” il caso Padova. Ma è curioso che l’invito alla presentazione del commissario arrivi dall’europarlamentare Elisabetta Gardini, una delle parti in causa, convinta “bitonciana”. Anche se Paroli è tutt’altro che filoleghista, data la sua provenienza democristiana e persino un’esperienza da assessore a Brescia in giunta con il Pds.
La verità di Pasqualetto. Così il giovane consigliere forzista, sospeso assieme al capogruppo Manuel Bianzale dopo la caduta di Bitonci, si dice «sereno», in attesa di raccontare la sua verità al commissario. Nonostante sui social sia bersagliato da una campagna di offese a suon di “traditore”: «Traditore è Bitonci che non ha rispettato il patto elettorale e usa l’argomento del tradimento per creare una cortina fumogena e nascondere il suo fallimento».
Il caso ospedale. Al centro della rottura, rivela Pasqualetto, resta sempre il nuovo ospedale. «Io e Bianzale siamo stati cacciati dalla maggioranza 8 mesi fa – afferma – Per quale motivo? Perché ci siamo permessi di fare domande sull’ospedale, visto che c’è un’inchiesta della Procura. Un consigliere si assume la responsabilità politica, civile e penale di quello che vota. E noi non avremmo mai votato a scatola chiusa». Pasqualetto si fa anche un passo in avanti: «Mi chiedo quali siano state le ragioni della fretta di Bitonci, che come ultimo atto da sindaco ha tentato di dare il via libera alla cessione delle aree, esautorando ancora una volta il consiglio comunale».
La maggioranza esplosa. I conti sono presto fatti: in due anni Bitonci ha perso quattro assessori e cinque consiglieri. «In estate con la tracotanza che lo contraddistingue ci ha detto che i nostri voti erano inutili e che sarebbe andato avanti tranquillamente da solo – racconta il giovane forzista – Poi ha perso Russo, che era della sua lista civica. Quindi si è dimesso l’assessore Saia, dopo essere passato in Procura. Infine Fernanda Saia ha certificato la polverizzazione della maggioranza».
Un partito spaccato. Inutile dire che il compito di Paroli non sarà semplice, visto che il clima in Forza Italia è quello di una giostra di mosse, ripicche e contromosse, che ha portato anche alla pubblicazione di sms. «Ma quello che si legge nei messaggi era già chiaro – riflette Pasqualetto – Il voltafaccia di Eleonora Mosco è palese», afferma accusando l’ex vicesindaco.
«Ha abiurato a tutto il suo passato politico con una piroetta in cui l’unica cosa che ha tutelato è una poltrona – attacca il giovane azzurro – Per carrierismo politico ha sacrificato gli studi, non completando il corso di laurea, e non ha mai lavorato un giorno. Così quando si è trattato di fare una giravolta non ci ha pensato due volte».
Insomma una questione che è andata oltre la sua dimensione: «Berlusconi non si interessa mica di Bitonci e di fatti locali – conclude Pasqualetto – L’ex sindaco, consigliato da esperti di marketing politico, ha portato la questione a un livello nazione per nascondere il suo fallimento a livello locale. Coinvolgendo nella fantomatica congiura Berlusconi. Poi ha citato Trump e adesso mi aspetto che metta in mezzo anche Putin».
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