Pecorella salvata e adottata da un cane: ora vivono in simbiosi

PERNUMIA. «Ho trascorso il lockdown facendo da mamma pecora a Bettina, con l’indispensabile aiuto di Bart, il mio pastore Bergamasco» racconta Veronica Di Geronimo mentre accarezza con una mano il manto bianco di Bettina e con l’altra la testa pelosa e nera del cane da pastore. Due mesi di isolamento trascorsi in una famiglia allargata, dove oltre alla presenza dei due figli, del marito e dei quattro cani, Veronica ha avuto la simpatica compagnia di un’agnellina.
Stava per finire febbraio quando un agnellino di pochi giorni si aggirava da solo nella campagna attorno a Pernumia «mi ha fatto tanta tenerezza ed ho deciso di prendermene cura, ho fatto appena in tempo a recuperare il latte, che è scattata la quarantena» racconta l’istruttrice «la fortuna più grande per Bettina è stata proprio questa, ero a casa tutto il giorno e potevo dedicarle le cure necessarie, come la poppata ogni due ore». Un grande impegno, che l’ha portata a mettersi sui libri e a studiare il comportamento e le esigenze dell’ovino «ma non ho fatto tutto da sola, sarebbe stato impossibile! Al mio fianco c’era Bart, un cane pastore di 10 anni, che quando a visto Bettina si è illuminato, l’ha amata sin da subito».
I due animali vivono in completa simbiosi, il cane si prende cura di lei, la protegge e la segue nelle sue necessità «ogni giorno era una nuova avventura, non ci siamo mai annoiati, anzi, dovevamo stare attenti ai suoi malanni, infatti si è mangiata tutti i miei fiori. Ma aveva tanto bisogno di conforto, le prime settimane aveva bisogno di essere rassicurata e così la stringevo tra le braccia e si calmava, poi la passavo a Bart che con amore la leccava e le stava vicino per non farla piangere».
Bettina si è perfettamente integrata, vive con tutta la famiglia e la sera, quando si ritrovano a guardare la televisione la pecora è stesa beatamente sul tappeto di fianco ai cani «segue sempre Bart e mentre cucino li ho tutti attorno e quando do da mangiare ai cani lei deve assolutamente annusare la loro ciotola. Insomma, Bettina si crede un cane e si comporta come tale».

A conferma di ciò è la passeggiata che ogni giorno fanno nel bosco attorno a casa «partiamo con tutta la famiglia ed i cani a camminare e Bettina ci segue. Si tratta di un animale gregario che non può stare da solo».Una quarantena davvero originale per Veronica che però ora si sta ponendo delle domande «è simpatico vedere il suo comportamento diverso dalla altre pecore, ma non è corretto che si creda un cane. Si struscia tra le nostre gambe, cerca le coccole, vuole venirmi in braccio e sul divano. Comportamenti adorabili, ma non conformi alla sua specie» continua Veronica «per questo infatti ho deciso di prendere un altro agnello, desidero che Bettina abbia la consapevolezza di specie».
Una grandissima sensibilità quella dell’istruttrice cinofila, che vuole donare alla sua pecora anche un benessere psicologico oltre a quello fisico «È giusto per lei capire chi è. Bettina mi ha aiutato tantissimo a superare il periodo difficile dell’emergenza sanitaria e per questo voglio darle dignità e serenità, se lo merita» .
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