Pedrocchi, la Soprintendenza indaga

La vicenda Pedrocchi non sembra destinata a concludersi “a tarallucci e vino”. Ieri la Soprintendenza ha fatto recapitare una lunga lettera all’assessore alla cultura Andrea Colasio, in cui chiede...
La vicenda Pedrocchi non sembra destinata a concludersi “a tarallucci e vino”. Ieri la Soprintendenza ha fatto recapitare una lunga lettera all’assessore alla cultura Andrea Colasio, in cui chiede chiarimenti precisi su ciò che è accaduto la notte di Capodanno e sul furto delle zampe leonine, lasciando intendere che non c’è nessuna intenzione di sorvolare sugli episodi. Questo soprattutto alla luce della posizione di F&de Group, la società che ha in concessione la gestione dello storico Caffè, che ha sempre difeso il suo operato e quello dei suoi dipendenti. Entro la prossima settimana Colasio vedrà i responsabili del gruppo per un incontro chiarificatore, ma nessuno sembra disposto a fare un passo indietro: «Da parte nostra c’è tutta la volontà di collaborare, di sostenere la società e stare al suo fianco dal punto di vista commerciale, ma loro devono garantirci lo stesso impegno per la tutela di un bene storico come il Pedrocchi. Basta andare al Florian di Venezia per capire che tipo di gestione pretendiamo», ha ribadito ieri l’assessore. L’ombra è rappresentata dalla Soprintendenza, che negli anni ha già richiamato ufficialmente cinque volte la F&de Group, accusandola di gestione scriteriata. Ammonizioni che sarebbero cadute nel dimenticatoio se il veglione di Capodanno non si fosse trasformato da una semplice ed elegante cena a una serata movimentata in stile discopub, con tanto di fontane luminose sulle torte nella storica Sala Rossini (il pavimento in legno prevede il divieto assoluto di accendere qualsiasi tipo di fiamma, persino le candele). Sfortuna ha voluto che qualche giorno dopo sparissero anche le riproduzioni in ottone delle zampe leonine dal bancone della sala Rossa, agitando ancora di più le acque in casa Pedrocchi e contribuendo ad allargare la frizione tra i gestori, il Comune e la Soprintendenza.
(l.p.)


Argomenti:pedrocchi

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova