Scritta sulla casa della ministra Casellati a Padova, perquisite due ragazze
Agenti della Digos nelle abitazioni delle due giovani vicine al movimento Ultima Generazione e sospettate di aver partecipato al blitz transfemminista rivendicato dal collettivo Squeert
Ancora perquisizioni per le scritte apparse la notte tra il 24 e 25 novembre a Padova. Nella giornata di mercoledì 18 dicembre, agenti della Digos sono arrivati nelle abitazioni di due ragazze padovane, sospettate di avere partecipato al blitz transfemminista rivendicato dal collettivo Squeert.
Ad essere contestata è la scritta “1312” apparsa su una parete perimetrale dell’abitazione della ministra Maria Elisabetta Alberti Casellati, per cui la Questura sta indagando. Le due ragazze perquisite sono vicine al movimento ambientalista di Ultima Generazione, attiviste che hanno in passato partecipato o contribuito a manifestazioni eclatanti nella città del Santo.
Le ragazze si dicono estranee alla vicenda in questione. «Come sostenitrice di Ultima Generazione ho preso parte a diverse iniziative e in tutte mi sono sempre presa la responsabilità delle mie azioni, che ho sempre fatto seguendo il mio cuore», spiega una delle due ragazze.
Tra le scritte contestate, apparse di fronte a piazzetta Palatucci, sede della Questura: “L’unico sbirro buono è quello morto” e “Mi proteggono le mie sorelle, non la polizia” seguito da “1312” (acronimo numerico della sigla “Acab” – All cops are bastards).
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