Pescatori di frodo al laghetto armati di fucili da sub

RUBANO. Giallo nel laghetto al parco etnografico di Rubano: ieri sera alcuni passanti avrebbero visto dei giovani parcheggiare l’auto e dirigersi verso lo specchio d'acqua armati di fucili da pesca subacquea. Hanno quindi avvertito le forze dell’ordine: gli agenti di polizia locale del Consorzio Padova Ovest non sono potuti però intervenire direttamente a caccia dei presunti pescatori di frodo, in quanto costoro si sarebbero addentrati nella vegetazione, raggiungendo le sponde private del laghetto. Lo specchio d'acqua, infatti, è per metà pubblico (dal lato che guarda il parco etnografico, per intenderci) e dall'altro è privato. Al massimo, nella ricerca dei pescatori sub sarebbe potuta interverire la polizia provinciale. Resta, per ora, il mistero su cosa facessero quei ragazzi.
Avrebbero parcheggiato nel posteggio pubblico e qui sarebbero stati visti da alcuni passanti estrarre dal bagagliaio dell'auto dei fucili che parevano tanto quelli dotati di fiocina, da pesca subacquea. Dove poi si siano diretti, quindi, resta un mistero: erano ospiti a casa di qualcuno, oppure si sono immersi abusivamente nelle scure acque del laghetto? Sia come sia, i vigili hanno atteso una loro apparizione, ma sono poi dovuti andarsene senza che i giovani siano ricomparsi. In ogni caso un’ordinanza emanata dal Comune di Rubano (la numero 29/93) istituisce il divieto di caccia e di pesca su tutta l'estensione del Parco - Cava di Bosco, come riportato nel sito internet della Nuova Provincia di Padova. (cri.s.)
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