Pfas, stop alle scorte di acqua in bottiglia alle scuole comunali
Il sindaco di Montagnana: «Il sistema di filtraggio funziona» Il comitato delle famiglie: «Noi genitori siamo preoccupati»

MONTAGNANA. Stop alla fornitura di acqua in bottiglia per la cottura degli alimenti nelle scuole comunali della città murata: una volta terminate le attuali scorte, in cucina si tornerà a fare uso dell’acqua dei rubinetti. A dare la notizia è il comitato Zero Pfas. Alcuni rappresentanti del sodalizio hanno incontrato nei giorni scorsi il sindaco Loredana Borghesan, che ha confermato la decisione.
«Da più di due mesi, dopo l’attivazione del nuovo sistema di filtraggio da parte della Regione, le analisi rilevano valori minimi di sostanze perfluoroalchiliche nella rete acquedottistica» spiega il primo cittadino, «di conseguenza abbiamo optato per la sospensione della fornitura di acqua in bottiglia per la cottura dei cibi. Per quanto riguarda l’acqua da bere, come abbiamo fatto sin dal 2013, continueremo invece a fornire bottiglie». Dallo scorso ottobre il Comune di Montagnana, in seguito alle pressanti richieste del comitato dei genitori, garantisce l’approvvigionamento di 450 litri di acqua ogni giorno per la cottura dei cibi nelle mense scolastiche. Un impegno importante sia sul piano economico, dal momento che la spesa del servizio è stata sostenuta interamente dalle casse municipali, sia dal punto di vista logistico e organizzativo. A partire dal 13 ottobre la predisposizione dei superfiltri, come si può verificare nel sito www.analisipfas.it, ha drasticamente abbassato le concentrazioni di queste sostanze nella rete idrica: Pfoa e Pfos, in particolare, risultano costantemente al di sotto del limite di quantificazione. Da qui la scelta dell’Amministrazione di sospendere la fornitura. Scelta che però non convince il gruppo “Zero Pfas”: «Il comitato ha avuto modo di confrontarsi con i genitori, i quali esprimono preoccupazione per questa presa di posizione del sindaco. Ricordiamo che alcune scuole private andranno avanti a cucinare con l’acqua in bottiglia. Sembra che esistano di nuovo bambini di serie A e bambini di serie B». Borghesan, dal canto suo, si dice disponibile a riprendere la fornitura qualora in futuro si tornasse a riscontrare elevati valori di perfluoroalchilici. Quanto agli interventi sull’acquedotto, sta procedendo l’iter burocratico per arrivare alla realizzazione da parte di Acque Venete del nuovo collegamento tra Casale di Scodosia e Montagnana. L’opera consentirebbe di servire la città murata con acqua proveniente dall’Adige, dunque priva di perfluoroalchilici, risolvendo il problema alla radice. Anche se, ribadisce Acque Venete, per Montagnana l’obiettivo “Zero Pfas” è già stato raggiunto grazie alla maggior frequenza nella sostituzione dei filtri presso la centrale di Madonna di Lonigo. Una volta partiti, comunque, i lavori dovrebbero concludersi nel giro di un anno e mezzo.
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