Piazza Rabin, apre il park d’oro ceduto dal Comune ai privati

Pronti i nuovi 425 posti con ingresso da via 58esimo Fanteria: ieri l’apertura A maggio 2019 sarà finito il restauro del frontone, con banca e supermercato
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - APERTURA PARK RABIN
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - APERTURA PARK RABIN



L’ingresso è da via 58esimo Fanteria, mentre molti automobilisti sbagliando cercano di entrare da via Carducci. Ma a parte il disguido da primo giorno, da ieri è aperto nella quasi totalità (425 posti su 490) il parcheggio di piazza Rabin, in Prato della Valle. È il primo (e unico) project financing cittadino. Ristrutturato e gestito dai privati che, in cambio di guadagni record, regaleranno alla città un frontone nuovo di zecca, con un supermercato, un ristorante, la sede di una grande banca italiana e una sala pubblica per convegni e matrimoni.



«Da giugno abbiamo incassato ben 110 mila euro», si lascia sfuggire l’assessore al turismo Andrea Colasio ieri mattina all’apertura del nuovo park, davanti a Paolo Cavagnis e Filippo Mazzei, rappresentanti delle imprese costruttrici.

Dato che la percentuale che attualmente va al Comune è del 50%, vuol dire ricavi per 220 mila euro, una media di 1.800 al giorno. E adesso che lo spazio è raddoppiato si può stimare di arrivare a 2.500 che in 365 giorni fa 912 mila euro. In 10 anni dunque si ripagano i 9 milioni spesi per i lavori (2,2 per il parcheggio, 5 per il restauro del frontone e il resto di tasse). E l’accordo, ricalcolato dalla giunta Bitonci dopo l’eliminazione del park interrato, prevede una concessione per 39 anni con il 14% dei ricavi da cedere a Palazzo Moroni.



«Ma l’accordo al 14% scatterà da quando ci consegneranno il frontone», avverte Colasio.

Cosa troverà posto nell’edificio ristrutturato? «Sono 3.300 metri quadri lordi, comprese le terrazze con vista Prato – risponde Filippo Mazzei – Ci sarà un supermercato Despar e una grande banca italiana che posizionerà lì il suo centro direzionale. Infine una sala da 99 posti che potrà essere usata dal Comune 52 giorni all’anno per convegni, ma anche per matrimoni e unioni civili».

Più difficile trovare un ristoratore interessato ai locali al primo piano: «La ristorazione non vede di buon occhio ambienti che non siano al piano terra – spiega ancora Mazzei – Ma siamo in trattativa con diversi soggetti che potrebbero abbinare ristorazione, bar e anche la parte di catering abbinata all’uso della sala».



«Nel parcheggio sono sparite tutte le recinzioni per la richiesta di permeabilità visiva della Soprintendenza – ha raccontato la progettista Marisa Marchetto – Mentre per quanto riguarda il frontone abbiamo ripreso le cromie iniziali, puntando su un colore albicocca chiaro». «Considerate che fino a qualche anno fa questo edificio non era altro che un magazzino comunale – aggiunge Colasio – Adesso diventerà un centro turistico-commerciale importante per la città, non escludiamo neppure la possibilità di mettere un punto di informazioni in modo da consegnare subito ai turisti la PadovaCard». —



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