Piazzale Boschetti, costi aumentati di 800 mila euro: «Colpa dell’amianto, bonifica complicata»

Padova, lavori per il Parco Tito Livio divisi in due: la prima parte sarà inaugurata a maggio, l’area delle palazzine solo nel 2023

Luca Preziusi
il cantiere così com’è oggi (fotoservizio Fossella - Agenzia Bianchi)
il cantiere così com’è oggi (fotoservizio Fossella - Agenzia Bianchi)

PADOVA. Altri 90 giorni di proroga rispetto alla fine dei lavori e un appalto cresciuto di quasi 800 mila euro rispetto alle previsioni iniziali. Quello di piazzale Boschetti e del nuovo parco Tito Livio è un cantiere “maledetto” e probabilmente nato sotto una cattiva stella. Nella prima settimana di maggio verrà aperta al pubblico una parte dell’area: quella con la passerella che la collega ai Giardini dell’Arena e i due camminamenti in direzione via Trieste. Poi c’è tutta l’altra parte a ridosso delle palazzine Boschetti, per cui si dovrà attendere probabilmente la fine dell’anno.

LA COSTOSA BONIFICA

In tutte le grandi opere (e anche in quelle meno grandi) ci sono imprevisti e spese non messe in preventivo, ma in questo caso a fare la differenza è stato soprattutto il passato da gasometro dell’area. Sono servite ben tre perizie suppletive per calcolare il materiale inquinante – quasi tutto amianto – da eliminare e smaltire con almeno 70 viaggi lunghi e faticosi verso lo smaltimento a Verona e in Friuli. Poi si è messa di traverso anche la Soprintendenza, che pretende la recinzione di sicurezza attorno al futuro parco in conformità all’ambiente paesaggistico che c’è attorno. E salgono ulteriormente le spese. Da bando, il progetto valeva 2,3 milioni di euro. Ad aggiudicarselo era stata la Zara Metalmeccanica per 1,87 milioni di euro. Tutte le complicazioni sorte negli ultimi due anni hanno fatto crescere l’impegno di spesa fino a 2,64 milioni di euro.

La recinzione
La recinzione

LA STORIA DELL’AREA

Il cantiere è stato sfortunato fin dall’inizio. È stato aperto a gennaio 2020, un mese prima dell’irruzione del coronavirus nella vita di tutti. Ruspe ferme e ripartenza a maggio, ma dopo un mese e mezzo di scavi viene fuori l’amianto e il primo costo aggiuntivo di 191 mila euro. Partono i viaggi, lo smaltimento di oltre mille tonnellate di materiale pericoloso. Un’altra perizia serve per smaltirne altro. Poi arriva il regolamento dei conti con la terza perizia suppletiva e l’aggiunta di alcune opere di dettaglio, come la recinzione del parco, dettata da motivi di sicurezza ma non prevista nel progetto originario, che verrà realizzata secondo le regole imposte dalla Soprintendenza. E la richiesta di 90 giorni di proroga sulla consegna finale del progetto, accordata poi in settimana dalla giunta.

La nuova passerella
La nuova passerella

VERSO L’INAUGURAZIONE

«È stato sicuramente il cantiere più complesso di questi cinque anni – confessa il vicesindaco Andrea Micalizzi – Ma non abbiamo mai ceduto davanti alle problematiche e siamo andati avanti per risolvere i problemi. Ora che la bonifica è stata completata, la ditta sta lavorando molto più velocemente e si vedranno presto i risultati». Sarà il sindaco Sergio Giordani a inaugurare quindi la prima parte del parco Tito Livio, presumibilmente già la prima settimana di maggio. Mentre per la seconda parte, profondamente legata alla riqualificazione delle palazzine liberty (che ospiteranno appartamenti ad uso turistico e una residenza per anziani), servirà attendere la fine dell’anno o addirittura il 2023.

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