Piazze e Salone, negozi aperti anche di domenica
Un natale con i mercati aperti tutti i giorni, anche la domenica. La novità di quest’anno è che già da domani (e sino alla vigilia di Natale), la cinquantina di negozi di Sotto il Salone resteranno aperti anche nei festivi. E in base alla deroga già concessa dal Comune, da domani in poi, sempre sino al 24 dicembre, resteranno aperti anche i 60 banchi di frutta e verdura di piazza delle Erbe, i 45 di piazza dei Frutti ed i 42 di piazza dei Signori.
A disposizione dei padovani, naturalmente, anche le 140 bancarelle della Fiera di Natale e la valanga dei banchi, alimentari e non, già allestiti in via Umberto, via Roma, via Verdi e piazza Insurrezione. In pratica una Padova mai così “invasa” dagli ambulanti e dai mercatini.
«In fondo è giusto così – sottolinea Giangi De Iurato, ambulante arrivato direttamente da Taormina, con banco di bigiotteria di lusso in piazza dei Frutti – Da sempre non c'è Natale senza bancarelle. Anche perché sono finiti i tempi in cui sui banchi si vendevano solo scarti di seconda serie. Oggi tra i nostri articoli ci sono prodotti artigianali di gran moda, che fanno tendenza». Ma se tra i banchi dei mercatini i padovani potranno comprare i regali di Natale tutti i giorni, rischia di esserci invece un sabato difficile nei negozi della grande distribuzione.
È stato infatti confermato lo sciopero contro Federdistribuzione, le associazioni delle cooperative e la Confesercenti, indetto per il 19 dicembre da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl ed Uiltucs-Uil. Da oggi sino all'ultimo sabato prima di Natale non sono programmati incontri tra le parti, perciò la frattura appare non ricomponibile.
A livello locale sono previsti disagi per i consumatori che andranno a fare gli acquisti natalizi nei supermercati della grande distribuzione, quindi in tutti i grandi centri commerciali di città e provincincia. Tante commesse a casa anche nei grandi magazzini dell’abbigliamento: da Coin, Oviesse, Rinascente, Zara, H&M, Benetton, etc. Sono previsti anche dei sit-in davanti ad alcuni punti vendita, ma molti dei lavoratori del commercio convergeranno verso Milano, dove si terrà una manifestazione unitaria per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto da due anni. «Le controparti sono sorde rispetto alle nostre richieste – osserva Ferruccio Fiorot, un padovano che è anche vice-segretario nazionale della Fisascat – Eppure chiediamo solo un aumento medio di 85 euro».
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