Piazzola su Brenta: via libera alla bonifica dei rifiuti tossici

Affidato l’incarico a una ditta specializzata per l’analisi dei costi dello smaltimento della discarica abusiva di via Corsica.  Stoccate e abbandonate 350 tonnellate di scorie nell’area ex Valmasoni

PIAZZOLA. Febbraio sarà il mese di svolta per l’avvio della bonifica dell’area ex Valmasoni di via Corsica, a due passi dal centro, dove è stipata una montagna di rifiuti pericolosi. Etra ha affidato un incarico a una ditta specializzata per redigere un programma di analisi, costo e smaltimento dei rifiuti presenti. Le operazioni inizieranno a fine febbraio e non appena ci sarà il preventivo con le modalità di intervento, il Comune provvederà a dar corso alla bonifica.

L’ANNUNCIO DEL SINDACO

Lo ha annunciato il sindaco Valter Milani al consiglio comunale di mercoledì scorso, illustrando le azioni mosse dal Comune nell’ultimo anno e mezzo, da quando è arrivata fra capo e collo la mazzata della gestione di questa bomba ecologica, che comporterà un esborso di centinaia di migliaia di euro dalle casse comunali. L’area dell’ex azienda di carburanti Ccv srl (Carburanti e combustibili Valmasoni) è enorme e comprende due capannoni sequestrati nel 2014.

LE AZIONI DEL COMUNE

Una vicenda che si perde nel tempo e che lascia in eredità al comune di Piazzola una patata bollente. «L’ufficio ambiente e l’assessore Igor Callegari si sono da subito attivati», ha spiegato il sindaco Milani «per reperire i fondi necessari ad arrivare con sollecitudine alla bonifica del sito. Siamo ora ad una fase dirimente, poiché Etra eseguirà i campionamenti e l’analisi dei rifiuti formulando il preventivo e definendo le modalità di smaltimento dei rifiuti e bonifica. La prima richiesta in Regione è del settembre 2019 e ha visto la concessione di un contributo regionale di 83. 200 euro per la caratterizzazione ambientale. Lo scorso maggio abbiamo presentato una nuova richiesta e ottenuto altri 182. 656 euro. A giugno abbiamo affidato l’incarico ad Etra per l’intervento e a fine anno abbiamo chiesto e ottenuta la proroga per rendicontare i contributi e quindi eseguire i lavori. Rassicuro i cittadini che la soluzione di questo annoso problema è una mia priorità e che ci adopereremo con decisione per la messa in sicurezza del sito, tenendo puntualmente aggiornato il consiglio comunale».

LE DUE SOCIETA' FALLITE

L’anno dopo il sequestro, nel 2015, la Ccv srl, che gestiva l’attività di commercio e distribuzione di prodotti petroliferi, chimici e di metalli non ferrosi, dichiara il fallimento. Resta attiva invece la Valmafin sas di Guido Valmasoni & C., società titolare di un diritto di superficie e proprietaria dell’immobile. Nel 2016 muore Guido Valmasoni e l’anno dopo viene nominato il curatore a seguito della rinuncia all’eredità della vedova e dei figli. Nel 2020 anche la Valmafin dichiara fallimento. La procedura fallimentare rinuncia ad acquisire alla massa attiva l’immobile e quindi il bene non entra nel fallimento, evidentemente perché non conveniente a causa delle problematiche di inquinamento e dei relativi costi di smaltimento. E la bomba cade tutta sul comune.



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