Picchiati, rapinati e costretti a rimanere all’ospedale

PIACENZA D'ADIGE. L'abitazione è sotto sequestro. La casa del figlio è troppo piccola per ospitarli. Il Comune al momento non ha alloggi per emergenze abitative. Risultato: Ennio e Rosina restano in ospedale. Privati, oltre che di contanti e bancomat, anche della possibilità di poter ritornare a casa dopo dieci giorni dalla nottata di terrore patita per colpa di una banda di balordi. Ennio Libero Bendini, 87 anni, è ricoverato oggi nel reparto di Medicina dell'ospedale Madre Teresa di Schiavonia. La moglie Rosina Fracasso, 86 anni, è invece in Neurologia. La paura è passata e le loro condizioni di salute si sono risollevate: potrebbero tornare a casa, ma la casa non c'è. La Procura di Rovigo non ha infatti ancora tolto i sigilli: ritiene che servano altre indagini, nonostante siano passati più di dieci giorni da quella notte del 20 luglio in cui i due anziani sono stati selvaggiamente picchiati da due o tre uomini che si erano introdotti nella loro dimora. C’è già stato il sopralluogo della Scientifica dei carabinieri, che ha peraltro rilevato numerose tracce dei malviventi. Poi la casa è rimasta chiusa. I due anziani erano stati pestati, minacciati e derubati (300 euro in contanti e una tessera bancomat), legati mani e piedi. Ennio è stato dimesso dall'osservazione breve intensiva già lo scorso weekend, ma non ha mai abbandonato l'ospedale: come sua moglie è stato solo trasferito di reparto (lei era in terapia subintensiva neurologica), visto che la Procura deve ancora dissequestrare la casa di via San Felice.
Nella casa del figlio, che vive a Este, non ci sarebbe lo spazio per accogliere i due. Domani, tuttavia, dovrebbero arrivare le dimissioni dall'ospedale di Schiavonia: «Da giorni stiamo lavorando per garantire ospitalità ai nostri concittadini» sostiene Primo Magri, sindaco di Piacenza d'Adige,«Eravamo pronti a inviare operatori e referenti del sociale dell'Unione Megliadina nella casa dei Bendini, per poter sistemare il disastro fatto dai ladri e rendere vivibili le stanze, però non possiamo entrare nell'abitazione sotto sequestro. La mancanza di spazio nella casa del figlio e l'assenza di un alloggio comunale da destinare alle emergenze abitative ci hanno costretto a trovare un'altra soluzione». Pare che i due, fino a quando la Procura di Rovigo non toglierà il vincolo, potranno essere ospitati in un alloggio pubblico del Comune di Este. Dopo essere stati in balia dei banditi, ora la sfortunata coppia è insomma in balia della giustizia.
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