Pillon è il “paperone” tra i manager pubblici

Per l’incarico di consigliere nel cda di Hera spa intasca 324.433 euro lordi. Ecco gli stipendi degli uomini nominati dagli enti nelle società partecipate
Cesare Pillon
Cesare Pillon

PADOVA. È Cesare Pillon il “paperone” dei manager pubblici padovani. Nel 2014 il suo compenso lordo per il ruolo di consigliere nel cda di Hera è stato di oltre 324 mila euro, più un bonus deciso dall’azienda. Il Comune di Padova ha una nomina all’interno dell’organo di governo della multiutility emiliana (che ha inglobato AcegasAps) e il nome di Pillon è stato confermato nell’aprile del 2014 dall’allora sindaco “reggente” Ivo Rossi.

Il super-stipendio spicca nella tabella dei compensi dei manager pubblici pubblicata alcuni giorni fa da Palazzo Moroni, nell’ambito dell’obbligo alla trasparenza amministrativa fissato con un apposito decreto dal governo Letta.

Tra gli altri “nominati” dall’amministrazione che ricevono un buon indennizzo ci sono il presidente di Aps Holding Paolo Rossi, commercialista con studio in via del Livello, che raccoglie 32.400 euro lordi l’anno. E anche Ludovico Mazzarolli, avvocato e docente di diritto all’università di Udine, per il suo ruolo di vicepresidente ha un compenso di 20.250 euro. Sempre in Aps Holding la giunta ha nominato anche Silvia Greguolo, ma essendo una dipendente comunale il suo compenso (8.100 euro annui) viene versato in realtà al Comune.

Un altro avvocato, Luca Deiana, ottiene un compenso di tutto rispetto come presidente del cda del consorzio Zip, nominato da Bitonci nel luglio 2014: per lui 30 mila euro lordi all’anno. Penalista associato allo studio legale Cosani, Deiana è politicamente vicino alla Lega Nord.

Un altro esponente leghista, Fausto Dorio, nella vita ferroviere, è il presidente del Maap e per questo riceve un compenso di 28.800 euro annui, a cui si aggiunge un gettone di presenza di 182 euro per ogni seduta che presiede. Classe 1960, Dorio è stato candidato per il Carroccio alle Regionali del 2010 (1.408 voti) e anche alle comunali nella lista “Prima Padova” (63 voti) ed è stato assessore a Villafranca Padovana. Per gli altri consiglieri nominati dal Comune c’è solo il gettone di presenza di 182 euro. Si tratta di: Paolo Dal Bello, Alessandra Bottazzo, Filippo Frattina e Franco Montinaro.

Compenso più contenuto (9 mila euro l’anno) per i tre consiglieri nominati da Bitonci in Interporto: si tratta dell’avvocato Alberto Cartia (già assessore in città negli anni ’90 con Giaretta e Zanonato), Fiorella Rigon (candidata alle europee del 2009 con il Pdl, poi passata alla Lega e assessore a Campagna Lupia, comune del Veneziano), e Barbara Bettella.

Compenso più modesto anche per Massimiliano Pellizzari che per conto del Comune guida PadovaFiere Immobiliare: l’ottico di via Verdi raccoglie 6.400 euro lordi all’anno. Assieme a lui nel cda dell’ente ci sono il sindaco di Piazzola Enrico Zin (nominato dalla Provincia) e il segretario generale della Camera di commercio Maurizio Pirazzini: per loro un compenso di 4.800 euro lordi.

Stipendio di tutto rispetto (35.000 euro annui più 260 euro di gettone di presenza per ogni seduta) per il presidente di Interporto Padova Sergio Giordani, confermato nel suo ruolo dall’assemblea dei soci lo scorso 15 giugno.

Nominato da Palazzo Moroni anche il vicepresidente delle Farmacie comunali (in cui il Comune ha una quota di minoranza) Andrea Turato: per lui però un compenso simbolico di 2 mila euro annui.

Per quanto riguarda la Provincia la nomina meglio remunerata è quella di amministratore unico della società Padova Attiva (che si occupa di controlli agli impianti termici ed è completamente controllata dall’ente di Palazzo Santo Stefano): si tratta di Claudio Marcato, ex presidente del consorzio di Bacino Padova1, che raccoglie uno stipendio di 53 mila euro lordi annui. La Provincia ha nominato anche Gianfranco Piccolo, cassintegrato ed ex consigliere comunale di Lozzo Atestino, vicepresidente del Gal della Bassa Padovana: per lui mille euro all’anno, e gettone di presenza di 100 euro.

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